Il progetto del Grande Capoluogo è destinato a restare una pagina mai scritta del libro dei sogni. Al di là e perfino oltre quelle che sono le prese di posizione ufficiali, che peraltro vanno lette oltre le righe. Vero è che si parla di Unione dei Comuni. Ma se ne parla da più di un anno. Mercoledì, presso la sede di Unindustria Frosinone, c'è stato un incontro, voluto dal presidente dell'associazione di categoria, Giovanni Turriziani. C'era la professoressa Mary Prezioso, dell'Università di Tor Vergata, che ha collaborato alla realizzazione dello studio. Presenti i sindaci di Frosinone, Veroli, Alatri, Supino, Ferentino, Patrica e Arnara, «ai quali recita una nota di Unindustria sono stati illustrati nel dettaglio tutti i passaggi da compiere per la costituzione dell'Unione e sono state fornite ancheindicazioni sugli strumenti di finanza pubblica da attivare a tale scopo».

Il comunicato recita altresì: «Nuovo ed importante incontro operativo si è tenuto presso la sede di Unindustria Frosinone per il prosieguo del progetto relativo all'Unione dei Comuni, nel corso del quale, terminata la fase progettuale sostenuta e promossa dall'Associazione ed entrati nella fase prettamente operativa e politica, Unindustria ha passato le consegne ai sindaci dei quattro Comuni che finora hanno aderito al progetto: Frosinone, Veroli, Supino ed Arnara e agli altri che eventualmente vorranno aderire in futuro». La chiave di volta è la locuzione «ha passato le consegne ai sindaci». Vuol dire che Unindustria si ferma. Mentre l'interpretazione, dal punto di vista dei primi cittadini, è quella del passaggio del "cerino" più che delle consegne. Non è stato un confronto semplice quello tra il presidente Turriziani e la professoressa Prezioso da una parte e gli amministratori cittadini dall'altra.

Unindustria Frosinone argomenta: «Toccherà quindi ora ai Comuni entrare nella fase operativa ed avviare il percorso di costituzione approvando come primo passo il documento di indirizzo politico, scrivere il piano strategico e lo Statuto dell'Unione, costituire gli organi e approvare gli atti tecnici amministrativi. Terminata la fase legata allo studio, i Comuni aderenti dovranno riempire di contenuti la volontà espressa nelle delibere dei consigli comunali, votate quasi tutte all'unanimità, e di conseguenza identificare le figure chiave come tecnici o segretari comunali che inizino a coordinarsi tra loro». E il presidente di Unindustria Frosinone Giovanni Turriziani dichiara esplicitamente: «Con la giornata di ieri il compito portato avanti da Unindustria con la realizzazione ed il finanziamento dello studio è terminato. Ora spetta ai Comuni aderenti iniziare a coordinarsi, darsi le priorità politiche alla base dell'Unione, darsi anche un nome, ed è evidente che la nostra associazione non può e non vuole sostituirsi al ruolo degli amministratori.

Certamente il ruolo di Unindustria rimarrà sempre attivo ed operativo e si affiancherà a quello di stimolo della società civile: cittadini, ordini professionali, sindacati,associazioni, chehanno sposato sin da subito il progetto dell'Unione dei Comuni condividendo il fatto che la costituzione di un'entità amministrativa integrata possa essere in grado di esercitare politiche, programmi ed azioni atte a favorire un innalzamento sostanziale della qualità della vita e del benessere della comunità locale». Quindi la conclusione: «Confidiamo, pertanto che i sindaci che hanno aderito, affiancati dai consiglieri comunali e dai tecnici, sapranno e vorranno portare avanti tale progettualità, fondamentale per il bene del territorio e soprattutto delle future generazioni». In realtà i sindaci difficilmente porteranno avanti l'iter. Lo hanno detto a chiare note nel corso della riunione.

E anche dopo, quando il summit si era concluso. Specificando che il progetto non decolla non perché le ali vengono tarpate da una visione campanilistica. Ma perché i Comuni non hanno e non possono avere le risorse finanziarie necessarie per effettuare studi preliminari di ricerca finalizzati a capire se possono esserci delle economie di scala nella gestione associata di alcuni servizi. I sindaci hanno acceso i riflettori sulle difficoltà di garantire i fondi per i servizi sociali, per le strade e più in generale per le attività della quotidiana amministrazione. E le loro posizioni sono appare ad una distanza siderale da quelle di Unindustria. Il momento è delicato, probabilmente decisivo. Ma il clima che si respira è quello di volersi affrettare...con calma.