Stupro di gruppo nella villa confiscata di Ferentino, condannato anche il sesto indagato nell'operazione denominata "Le Iene". Ieri è arrivata la sentenza di condanna a sei anni per il trentenne Alessandro Spada, diecimila euro di provvisionale per lui con ulteriore danno da quantificarsi in sede civile e rifusione delle spese legali. Ha retto l'impianto accusatorio anche per il sesto rom accusato insieme adaltre cinque persone di aver partecipato alla violenza su una ventenne. Spada aveva scelto il rito ordinario. La conferma in toto, per gli altri cinque rom,è arrivata invecea novembre dello scorso anno, per la sentenza di appello dello scorso aprile che aveva stabilito, come già fatto dal gup del tribunale di Frosinone in primo grado con il rito abbreviato, una condanna a sei anni e quattro mesi di reclusione per Ferdinando Di Silvio, 39 anni, a cinque anni e otto mesi per Adriano Di Silvio, 29, a cinque anni e quattro mesi di reclusione per Antonio De Silvio, 35, stessa pena per Elvis De Silvia, 30, come pure per Angelo De Silvia, 30, tutti di Frosinone.

I fatti contestati al gruppo (un settimo era stato assolto in appello) sono accaduti nella zona dell'aeroporto, in località Forma Coperta a Ferentino, in una villa confiscata, nella notte tra il 3 e il 4 settembre 2016. La vittima, conosciuta su Internet, era stata convinta con l'inganno ad andare in una villa confiscata di Ferentino. Era stata invitata a uscire da uno dei ragazzi, conosciuto proprio su Internet, e con il quale in precedenza era uscita qualche altra volta senza problemi. Una volta salita su una Fiat Punto la ragazza secondo quanto ricostruito dai carabinieri che hanno svolto le indagini fu oggetto di pesanti apprezzamenti e palpeggiamenti. Tutto il gruppo è stato accusato di una violenza sessuale di gruppo. Tutti l'avrebbero obbligata prima «a rimanere seduta su una sedia» e poi,una volta scaraventata a terra, l'avrebbero immobilizzata, tenendola ferma per le mani e le gambe costringedola «a subire molteplici rapporti sessuali». Lei ha cercato più volte di sottrarsi alle violenze.

Ma erano in tanti a immobilizzarla, mentre gli altri attendevano il proprio "turno" con i pantaloni abbassati. Solo una volta riuscita ad alzarsi la ragazza si allontanava. Raggiunta dall'ultimo degli aggressori, proprio Alessandro Spada, che chiedeva un nuovo rapporto, riusciva a scappare definitivamente colpendolo con un calcio al petto. Di notte e sola per una zona sconosciuta, si è incamminata da sola prima dichiedere aiuto a una residente che, a sua volta, forniva ai carabinieri le indicazioni per raggiungere il luogo della violenza. La ventenne veniva poi accompagnata in ospedale dove veniva accertata la violenza. Le indagini sono state condotte anche con l'intervento del Ris che ha esaminato la villa confiscata e ha ricavato le tracce del Dna risultate decisive ai fini delle condanne. Gli aggressori sono stati difesi dagli avvocati Tony Ceccarelli, Pasquale Cardillo Cupo, Bruno Naso, Simonetta Galantucci e Francesco Fortuna. La ragazza si è affidata all'avvocato Mario Cellitti.