Solidarietà e convivialità, combinazione perfetta per tramutare le necessità di singoli cittadini in soluzioni collettive.
Non è un caso che per la polentata solidale organizzata per domenica scorsa, siano arrivate oltre settecento adesioni.
Un numero incredibile di commensali accolti nel ristorante Uliveto. Pranzo giunto al quarto appuntamento consecutivo e promosso dal parroco di Santa Maria del Giglio e di Sant'Angelo in Villa,don Stefano,incollaborazione con tutta la comunità.
Contributo essenziale, quello dei membri della confraternita della Madonna del Giglio, che hanno sposato da subito questa proposta.

"Una goccia pulita in un mare sporco" così diceva Maria Teresa di Calcutta e con questa stessa citazione don Stefano racconta l'anima motrice delle varie iniziative intraprese dalla comunità. Il pranzo è il tassello di un puzzle più ampio e silenzioso: la parrocchia si è infatti dotata di un fondo di solidarietà a disposizione dei più bisognosi, accompagnati in un percorso di assistenza nel centro di ascolto parrocchiale tenuto in attività da numerosi volontari. «Questo, come altri momenti, vogliono essere una risposta alle urgenze economiche di chi nella comunità è più in difficoltà. Un'opera a servizio del territorio. Per questo il ricavato della polentata sarà destinato al sostegno di criticità particolari dei singoli e alla realizzazione di un ascensore all'interno del centro pastorale, la Casa della fraternità».

Un'ottimizzazione di collegamento necessario per permettere ai frequentatori del centro, siano essi gli anziani ospiti della struttura o le persone con diversa abilità, di potersi muovere liberamente tra un piano e l'altro; l'abbattimento definitivo delle ultime barriere architettoniche per rendere la Casa della fraternità a misura di tutti. Presenti tra le autorità il sindaco Simone Cretaro con altri membri dell'amministrazione e il senatore Gianfranco Rufa. Ospiti d'eccezione le otto nonne che vivono nel centro parrocchiale, invitate al pranzo insieme alle loro famiglie. Nutrito il gruppo dell'Unitalsi e della Siloe, testimonianza verace di un'inclusione reale.