Il silenzio assordante del dolore. Il silenzio che riesce a fare molto più rumore di tante parole. Quella vissuta ieri pomeriggio a Pontecorvo è stata un'iniziativa speciale e particolare. Un modo per non dimenticare quanto accaduto in questi ultimi mesi in tutto il territorio che ha contato in poco tempo tre morti bianche.
Un dolore forte, lancinante, pulsante che ha colpito tutti lasciando senza fiato tre comunità. E proprio quelle comunità, Pontecorvo, Esperia e Pignataro Interamna ieri sera si sono ritrovare in piazza Annunziata, a Pontecorvo, per ricordare Fabrizio Greco, Cristian Terilli e Leandro Caprarelli i tre giovani scomparsi durante i turni di lavoro, strappati all'affetto delle loro famiglie da incidenti inaccettabili su cui, ovviamente, sono in corso diverse inchieste.
Sindaci uniti
In prima fila in piazza Annunziata il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, il sindaco di Esperia Giuseppe Villani e il sindaco di Pignataro Interamna, Murro. In testa al lungo corteo i familiari dei tre ragazzi. Palloncini bianchi, fiaccole e uno striscione d'impatto: «Un lavoro per vivere e non per morire» a racchiudere il senso profondo di un momento importante per tutta la società civile, non solo per le famiglie che piangono i loro figli, mariti e fratelli.
Il lungo corteo è partito da piazza Annunziata, nel cuore del rione Pastine, percorrendo tutte le principali strade del paese. Un momento di riflessione, di ricordo, ma anche un modo per non dimenticare affinché tragedie come queste non accadano mai più.
«Una morte che non può essere accettata - ha sottolineato il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo - Perché chi va al lavoro per portare il "pane" a casa non può perdere la vita. Un dramma che ha coinvolto tutti. Ecco questa iniziativa, realizzata su proposta di una concittadina, Simona, amica della famiglia Greco, vuol essere un messaggio chiaro affinché non si dimentichi mai e ci si concentri sulle problematiche relative alla sicurezza sul lavoro».
E proprio per questo motivo il sindaco di Pignataro Interamna Benedetto Murro subito dopo la tragedia che ha colpito la sua comunità ha contattato il sindaco di Cassino, Enzo Salera, per concordare un'iniziativa che coinvolgesse tutta la Consulta dei sindaci «a cui parteciperà l'assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Bernardino, oltre alla rappresentanze sindacali».
Una necessità, quella di parlare della sicurezza sui luoghi di lavoro, registrata anche dal sindaco di Esperia Giuseppe Villani che ha sottolineato come sia «nostro dovere farci sentire in tutte le istituzioni. Dobbiamo essere in prima fila per fare in modo che queste cose non accadano più».
Sentimenti comuni tra tutti i partecipanti alla fiaccolata in memoria dei tre giovani morti sul lavoro ma più in generale di tutte le morti bianche. «Ero molto amica di Fabrizio e della sua famiglia - ha affermato Simona Zonfrilli che ha avuto l'idea della fiaccolata realizzata ieri a Pontecorvo - Il nostro territorio ha pagato un prezzo troppo alto. Nel 2020 non si può morire sul posto di lavoro. Chiediamo maggiore sicurezza».
Presenti all'iniziativa, tra gli altri, i sindaci e rappresentanti dei Comuni di Villa Santa Lucia, Pico, Aquino Roccasecca, Castrocielo e San Giovanni Incarico.