L'opposizione nell'assise verolana c'è e si fa sentire. Lo fa con le istanze esposte inconsiglio comunale, ma anche con una presenza capillare sul territorio e con occhi aperti sui problemi. Si muove su binari concreti la linea della minoranza targata Lega, cercando di fornire risposte definitive a criticità che da annii cittadini stessi riportano, esercitando il dovere alla rappresentanza conferito per elezione. E sul banco degli imputati celebri questa volta torna il tema sicurezza. A riesumarlo dal dimenticatoio politico, la consigliera Laura D'Onorio, che già nella convocazione consiliare di novembre aveva sottoposto con un'interpellanza l'argomento all'attenzione dell'assise, facendosi portavoce di preoccupazioni collettive.

In quelle settimane, l'ondata di furti teneva sotto scacco ampie zone del territorio seminando paura tra i cittadini.
Insieme al problema, la consigliera aveva suggerito una papabile soluzione: investire i proventi derivanti dalle infrazioni registrate dall'au tovelox, proprio per impianti di videosorveglianza da installare nei punti più colpiti da atti criminali, spesso sprovvisti di adeguata illuminazione. L'installazione di telecamere strategiche, dunque, non solo per scoraggiare i malviventi, ma anche come deterrente per gli immotivati atti vandaliciche ciclicamente si ripetono sul territorio; questo pensato come valido presupposto di intervento.

Il fermo di dicembre, da parte del prefetto Portelli, al funzionamento degli strumenti di controllo della velocità, pone però un punto interrogativo su dove e come tali fondi necessari potrebbero ad oggi essere recuperati. Nonostante dall'interpellanza siano trascorsi quasi due mesi, nessuna risposta ufficiale o ufficiosa è arrivata alla consigliera. Se durante il dibattito, la proposta sembrava aver trovato il favore anche della giunta e della maggioranza, il tempo amministrativo non ha fatto luce sull'affaire lasciando cadere nel vuoto problema e soluzione. Laura D'Onorio non molla il punto ed è pronta a portare la questione in discussione alla prima convocazione utile della commissione dei lavori pubblici. Una commissione per tre quarti composta da compagine di minoranza di vari colori, votata al lavoro in sincro. Certe risposte non possono sottostare alle lungaggini burocratiche, soprattutto se di mezzo c'è la sicurezza dei cittadini.