Aule al freddo, gli alunni del liceo disertano le lezioni per l'impossibilità di restare in classe. Ieri mattina, al rientro dal weekend, i 600 studenti del Liceo linguistico e delle Scienze umane, motore pulsante del Convitto nazionale Regina Margherita, hanno trovato le aule all'addiaccio, con la caldaia dei termosifoni nuovamente in blocco. Il preside rettore Fabio Magliocchetti ha chiesto immediatamente l'intervento dei tecnici, coordinati dalla Provincia che ritiene utile gestire direttamente le riparazioni evitando affidamenti e intermediari. Un metodo utile, se solo funzionasse.

Il ripetersi del fenomeno, però, non premia l'immagine dell'ente di piazza Gramsci e il continuo peregrinare di studenti, insegnanti e genitori nuoce senz'altro all'anda mento scolastico. Ieri mattina i tecnici hanno eliminato l'inconveniente e l'impianto è tornato in funzione poco dopo le 10, fuori tempo limite però inquantole aule erano quasi tutte deserte. L'edificio che ospita il liceo venne ultimato nel 1967 e già allora l'inerzia amministrativa degli enti responsabili e le ganasce burocratiche ne misero a rischio la fruibilità.

Il Comune, in quel periodo competente, non aveva stanziato i fondi per il trasferimento delle classi (dal primo al quarto) temporaneamente acquartierate nei seminterrati dell'Ambrosi De Magistris. Furono gli studenti a offrire al Comune la disponibilità per portare mobili, banchi e suppellettili nelle rispettive aule, rendendo possibile l'at tivazione del nuovo istituto.

Il Liceo diretto dal professor Magliocchetti ha conservato e rafforzato la fama di scuola completa e formativa, piazzata ogni anno non a caso ai primissimi posti della classifica dell'osservatorio "Eduscopio" della Fondazione Agnelli. Alcuni alunni del Linguistico hanno svolto l'alternanza scuola-lavoro e l'orientamento universitario presso importanti strutture ricettive di Paesi europei. Oltre a materie tradizionali e innovative, il liceo partecipa alle esperienze dell'Istituto italiano di paleontologia umana.