Una conferenza stampa che ha lasciato il segno. I Mottola hanno affidato i loro pensieri e le loro spiegazioni a due lettere senza però poi rispondere alle domande dei presenti.
Giornalisti arrivati da tutta Italia che hanno ascoltato in silenzio il padre e il figlio durante la lettura di quei due fogli. Al loro fianco l'avvocato, i consulenti e gli specialisti, sono stati loro a rispondere, a fornire chiarimenti.

Sono passati diciannove anni da quel terribile omicidio, Serena non ha trovato ancora la pace che merita, papà Guglielmo, a un passo dal processo tanto atteso, ha avuto un malore e si trova, a oggi, ricoverato all'ospedale di Frosinone. Un destino terribile per la giovane studentessa di Arce che sembra non trovare la parola fine.

A pochi giorni dall'inizio del processo per l'omicidio di Serena i Mottola hanno deciso di parlare: «Sono e siamo innocenti  - l'ex maresciallo dei carabinieri ha rotto il silenzio respingendo ogni accusa mossa nei confronti suoi, del figlio e della moglie -  Della morte di Serena non so e non sappiamo nulla».

Ma la scelta di non rispondere alle domande ha scatenato l'opinione pubblica, persone da tutto il Paese hanno criticato duramente questo silenzio. Mercoledì inizierà il processo e, in quel caso, alle domande dovrà essere fornita una risposta.