Frosinone come la pianura padana. In questi primi giorni del 2020 di piena emergenza polveri sottili anche la valle del Sacco si trova a vivere in una situazione di rischio per la popolazione stanti gli elevati valori di polveri sottili. Da un primo monitoraggio tra i comuni all'attenzione per il rischio inquinamento da parte delle varie agenzie regionale di protezione dell'ambiente, il pm10 è risultato fuori norma in sei giorni su sei del 2020 in sei capoluoghi (Padova, Rovigo, Torino, Treviso, Venezia e Vicenza). Quindi a quota cinque sforamenti ci sono Frosinone, Piacenza e Terni.

Nel frattempo, l'Arpa Lazio ha censito per Frosinone anche il sesto sforamento del 2020 così come per Ceccano e Cassino; a cinque ci sono Alatri  e Ferentino e a quattro sempre Frosinone con viale Mazzini. L'ultimo giorno monitorato, martedì, Ceccano ha registrato 113 microgrammi per metro cubo (il limite di legge è 50), Frosinone via Puccini 101, Cassino 95, Alatri 63 e Ferentino 54. Nella prima settimana dell'an no Frosinone Scalo ha registrato una media di 109 microgrammi per metro cubo, Cassino però è a 117 e Ceccano a 118. Va un po' meglio a viale Mazzini dove la media si è assestata a 52. E ancora Ferentino è a 54 e Alatri a 52. Tutte queste centraline sono oltre il limite giornaliero praticamente sempre e superano anche la soglia dei 40 microgrammi per metro cubo, fissato come valore massimo annuo.

A preoccupare, però, è soprattutto il pm2,5 che presenta valori particolarmente elevati a Cassino con 80 l'ultimo giorno e una media di 98 nella prima settimana. A ruota Ferentino che sfiora i 49 e Frosinone viale Mazzini con poco meno di 45. Si tratta di valori che superano il limite di legge fissato, come media annua però, a 25. Particolarmente elevati anche i numeri delle centraline di monitoraggio installate dall'associazione Medici di famiglia per l'ambiente con il progetto Ancler. A Madonna della Neve la media del pm10 è di 134, con un massimo giornaliero di 208 il 4 gennaio (mentre nelle ultime ore martedì si è avuto anche un top orario di 333), per il pm2,5 la media è 112 con un massimo di 177 sempre il 4 (e un picco orario martedì sera di 284). Alla villa comunale la media della prima settimana dell'anno per il pm10 è di 137, mentre il pm2,5 è di 120 con valori che martedì hanno raggiunto punte orarie di 279 (e 217 ieri alle 18.33) e 256.

Il top del periodo restano, comunque, i 216 e i 193 microgrammi per metro cubo di sabato rispettivamente per pm10 e pm2,5. A corso Lazio la media della prima settimana è stata di 134 per il pm10 e di 117 per il pm2,5. Anche in questo caso la giornata peggiore il 4 gennaio con 209 e 183. Ma martedì sera a un certo punto il pm10 ha raggiunto un picco orario di 313. La centralina della Pietrobono registra medie di 124 e di 113 dal 2 al 7 per pm10 e pm2,5, con un massimo di 238 e 218 sabato scorso e un top orario nelle ultime ore, martedì sera, di 320 ed 291. Mentre negli altri centri del Nord stanno scattando le misure emergenziali, l'ordinanza anti inquinamento emanata dal Comune di Frosinone prevede la domenica ecologica con blocco totale del traffico per il 26 gennaio e il 16 febbraio.

In vigore restano le limitazioni ai veicoli più inquinanti (fino a Euro 2 a benzina e Euro 3 diesel),le targhe alterne il lunedì e il venerdì, il divieto di accensione dei fuochi e quello di limitare la temperatura degli ambienti interni in casa e negli uffici. Infatti, il nemico numero uno per l'inquinamento di Frosinone non è dato solo dal traffico, ma soprattutto dai riscaldamenti domestici (stante anche il boom del pellet e il ritorno in auge della legna) e anche dalle condizioni meteo che favoriscono il ristagno delle polveri.
E salgono gli allarmi per gli effetti nocivi sulla salute, in particolare su polmoni e cuore. Secondo l'Ispra poi ogni anno in Italia muoiono d'inquinamento 34.000 persone.