L'anno è iniziato da soli cinque giorni e la superstrada Cassino-Formia ha già registrato i primi feriti. Per fortuna, questa volta, non seri. Ieri mattina un'automobile è finita contro il muro nei pressi del cantiere dell'Astral, all'altezza del territorio comunale di Esperia. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della Compagnia di Pontecorvo, guidata dal capitano Tamara Nicolai, e i mezzi di soccorso. Fortunatamente, le condizioni delle persone coinvolte non sono apparse gravi ma l'incidente stradale ha immediatamente riacceso le discussioni che sono legate a sempre più legittime preoccupazioni che a polemiche sull'annosa criticità dovuta alla presenza dei lavori della società regionale.

Un cantiere che l'Astral aveva promesso di chiudere entro il trentuno dicembre, riconsegnando le due carreggiate agli automobilisti. L'importante arteria viaria che collega Cassino a Formia è purtroppo molto spesso al centro della cronaca nera. Contro il cantiere dell'Astral sono finite diverse vetture, perché i lavori hanno imposto un restringimento della carreggiata in piena curva adiacente ad un'isola di sosta. Si ricordi, solo per citare l'ultimo episodio, il sinistro avvenuto a novembre: un impatto fortissimo tra due auto, a seguito del quale una maestra di Castelnuovo Parano è ancora ricoverata all'Umberto I. E qualche settimana dopo, appena tre chilometri più avanti nel territorio di Ausonia un ventisettenne di Selvacava ha perso la vita di notte mentre tornava a casa. Ancora, due vetture si sono scontrate con gravi conseguenze per i passeggeri delle macchine una domenica pomeriggio.

La rabbia
Sempre più alto si leva l'urlo di rabbia di amministratori, residenti e passanti nei confronti delle istituzioni preposte, affinché prendano atto dei pericoli che sorgono sulla 630: asfalto non adeguato uniformemente e "rattoppato" ad ogni pioggia che inevitabilmente cause buche e voragini, i divisori della carreggiata che non coprono tutta la sua lunghezza specialmente nei punti più "drammatici", le curve pericolosissime in diversi tratti, una messa in sicurezza continuamente invocata e non ancora attuata, numerosissimi incroci a raso con abitazioni, con attività commerciali e perfino con aree industriali.