Più che il nuovo record positivo per il numero di sforamenti dai limiti per le polveri sottili, l'associazione dei medici di famiglia per l'ambiente di Frosinone e provincia evidenzia la riduzione delle concentrazione medie degli inquinanti. E, a conferma del trend già evidenziato con i dati dell'Arpa, arrivano i numeri raccolti dagli stessi medici con le centraline Ancler.

Il 2019 si è chiuso allo Scalo con 68 sforamenti del limite annuo delle 35 giornate con valori di pm10 superiori ai 50 microgrammi per metro cubo. A differenza dello scorso anno, quando le concentrazioni medie erano aumentate, nel 2019 sono scesi i valori medi, posizionatisi a 34 allo Scalo (contro i 41 del 2018) e a 17 in viale Mazzini, ma per il pm2,5 (l'anno scorso erano a 19). I dati Ancler dicono che nella zona bassa ci si attesta intorno ai settanta superamenti nelle varie centraline. Ma la situazione più preoccupante è alla villa comunale con 94 sforamenti.

Quanto alle medie annue per il pm10 abbiamo tutTi valori al di sotto della soglia annua dei 40 microgrammi per metro cubo. E dunque 35 a corso Lazio, 38 alla Pietrobono, 27 in via Adige, 18 in via Fosse Ardeatine, 26 in via XX settembre al centro storico e 29 in viale Napoli, con l'eccezione però della villa comunale che ha chiuso l'anno a 42. Quanto alle medie mensili, sono quasi ovunque in diminuzione tra il 2018 e il 2019. Per il pm10 in via Adige erano a 43 e 77 a novembre e dicembre 2018 e l'anno dopo sono scese a 30 e 55, alla Pietrobono si è passati da 57 a 91 del 2018 a 40 e 71 del 2019, a corso Lazio da 60 e 96 di novembre e dicembre 2018 a 37 e 68, alla villa comunale da 57 e 103 a 46 e 77, in via XX settembre da 33 e 54 a 18 e 30, in via Fosse Ardeatine da 26 e 53 a 18 e 36.

Per il pm 2,5 abbiamo una riduzione da 36 a 25 a dicembre dei due anni presi in considerazione in via Adige, da 50 a 35 alla Pietrobono, da 53 a 32 a corso Lazio, da 50 a 40 alla villa comunale e da 27 a 16 al centro storico. «Noi siamo più interessati ai valori medi per via dell'esposizione che al totale degli sforamenti. A noi come medici interessano quelle», afferma Giovanni Battista Martino coordinatore dell'associazione dei Medici di famiglia per l'ambiente.