Prendono atto delle scuse, ma le considerano tardive. I genitori dei ragazzi autistici, protagonisti involontari del caso che sta facendo discutere tutta Italia sui social e sui media (dove anche mamma Rai si è inserita con una trasmissione di punta quale "La vita in diretta"), hanno risposto alla proprietaria dell'hotel "Fontana Olente".

«Noi genitori - esordiscono in una nota diffusa ieri sera - esclusi dalla loro struttura in occasione del Capodanno appena trascorso per la presenza dei nostri figli autistici, prendiamo atto delle loro scuse che, purtroppo, arrivano solo a un mese e mezzo dall'inizio di questa vicenda e a Capodanno ormai trascorso». Quindi, rimarcano che «è stato necessario sollevare la questione sui mezzi di informazione affinché la proprietà di questa struttura, soltanto il 2 gennaio, sia arrivata quantomeno a chiederci scusa».

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Nelle famiglie, pertanto, non si attenua il rammarico «di continuare a leggere la loro sostanziale conferma di non averci voluto perché la struttura non sarebbe stata adeguata a ospitare i nostri figli in occasione dell'ultimo dell'anno». Motivazione ritenuta insufficiente perchè, scrivono i genitori, «come abbiamo sempre detto i nostri ragazzi sarebbero stati accompagnati dai noi e nulla sarebbe gravato sulla direzione alberghiera.

Al contrario, la proprietà avrebbe potuto chiederci approfondimenti sulle loro necessità, che peraltro sono quelle di ragazzi normali, in quanto fanno spesso esperienze socializzanti di questo genere». Il testo si chiude con un ringraziamento formale alla proprietà «per l'invito di volerci loro ospiti, ma avendo anche insinuato che saremmo stati noi a non prendere in considerazione la loro struttura. Crediamo di avere quantomeno il diritto di poter scegliere noi le mete delle nostre prossime gite». Tutto questo, nella speranza che la vicenda «abbia restituito dignità ai nostri figli» e l'augurio a tutti «di mostrare maggiore attenzione verso i più deboli, evitando ogni discriminazione».

Tenuta costantemente sotto i riflettori dei media, la vicenda dei ragazzi autistici esclusi dal veglione di Capodanno organizzato nel complesso delle Terme Pompeo, ha registrato ieri una decisiva svolta. Dalla proprietà della struttura sono arrivate le tanto attese scuse ai genitori.

Attraverso un comunicato diffuso dall'agenzia Ansa poco dopo le 18,50 Claudia Pompeo, rappresentante della proprietà dell'hotel "Fontana Olente" del complesso termale, ha teso la mano ai familiari dei dieci ragazzi dopo le accese polemiche sul rifiuto di accoglierli nella struttura.

«Siamo profondamente dispiaciuti per quanto è accaduto - ha dichiarato Claudia Pompeo - ma abbiamo sempre agito in buonafede. Vogliamo porgere le nostre scuse alle famiglie e ai ragazzi, e proporre loro di incontrarci per avviare insieme un percorso che ci porti a migliorare la nostra conoscenza dell'autismo e la nostra capacità di accoglienza.

Non c'è mai stato un rifiuto formale da parte nostra - ha precisato la signora Pompeo - anche perché non c'è mai stata una prenotazione. Ci sono state alcune telefonate nella prima metà di novembre e una e-mail. Quando abbiamo saputo della presenza di 10 ragazzi autistici ci siamo chiesti: "siamo in grado di assicurare loro tutta l'assistenza di cui possono avere bisogno, in una notte particolare come quella di Capodanno fra musica ad alto volume, balli e fuochi d'artificio?". Siamo abituati ad accogliere persone con vari tipi di disabilità, non abbiamo ma rifiutato né discriminato nessuno».

Il comunicato Ansa prosegue: «Abbiamo avuto soltanto uno scrupolo ulteriore proprio perché quella di Capodanno è una notte particolare. Abbiamo esposto le nostre perplessità ai genitori di uno dei ragazzi. Forse potevamo esprimerci e comunicare in modo diverso e invitare la referente a fare un sopralluogo. Di questo chiediamo ancora scusa».

Ma non basta. Dalla struttura alberghiera hanno ribadito che «non ci sarebbe stato alcun problema ad accogliere 10 ragazzi autistici i qualunque altro giorno dell'anno, avevano solo timore di non essere in grado di farlo la notte di Capodanno. Ora - ha concluso la signora Pompeo - vorremmo fare in modo che questa situazione possa comunque generare un reazione positiva. Per questo, ci auguriamo di poter ospitare presto tutti loro in modo da conoscere ciò di cui possono avere bisogno e non farci trovare "impreparati" la prossima volta».

Interviene la Regione
Una giornata fitta di eventi quella di ieri. In mattinata, l'assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha diramato una nota in cui si evidenzia la richiesta alla Asl di Frosinone per «compiere una puntuale verifica su quanto è accaduto e sul rispetto dei requisiti di accreditamento al Servizio Sanitario regionale. E' di tutta evidenza - specifica il testo - che se all'esito delle verifiche dovessero emergere situazioni incompatibili con il mantenimento dell'accreditamento, agiremo di conseguenza».

In realtà, voci ufficiose parlano di un primo sopralluogo della Asl frusinate nella struttura di Ferentino lo scorso 31 dicembre, subito dopo l'esplosione del clamoroso caso. L'esito di questa visita, per il momento, non è noto. E' necessario, comunque precisare che l'albergo e le terme sono gestiti da due società diverse e che pertanto i controlli dell'Azienda sanitaria dovrebbero riguardare il solo comparto termale, convenzionato con il Ssr.

"La vita in diretta"
L'ultima notizia del 2 gennaio relativa allo spinoso caso è che anche la Rai, con la trasmissione pomeridiana "La vita in diretta" in onda sul primo canale, è piombata sulla vicenda dei ragazzi autistici. Lo ha fatto attraverso due collegamenti: il primo con la casa di Marco Sabatini Scalmati, il genitore che ha divulgato l'episodio; il secondo con le Terme, dove ha risposto alle domande dell'inviata la già citata Claudia Pompeo.

In studio, a dirigere gli interventi, c'era Lorella Cuccarini, affiancata dalla psicoterapeuta Maura Manca e da Rosario Trefiletti del Centro Consumatori Italia. Sabatini Scalmati ha riassunto la controversa storia esprimendo di nuovo. l'amarezza e la tristezza delle famiglie dei ragazzi autistici di fronte all'esclusione dalla festa di Capodanno. «Ci hanno fatto capire che non eravamo graditi», ha concluso il genitore.

Sull'altro fronte, la rappresentante della proprietà alberghiera ha anticipato il gesto della mano tesa alle famiglie, scusandosi implicitamente per la mancata accoglienza ed esprimendo il desiderio di conoscere meglio i ragazzi, invitati quindi a tornare nel complesso termale di Ferentino. Una giornata senza dubbio convulsa quella di ieri, che fortunatamente si è chiusa con l'auspicato lieto fine.

di: Arnaldo Bonanni