Riceviamo e pubblichiamo la nota della Direzione Terme Pompeo.
"Se abbiamo sbagliato e se abbiamo urtato la sensibilità di qualcuno, non era nostra intenzione farlo e di questo chiediamo comunque scusa. Ma la notizia di un "rifiuto ad accogliere un gruppo di ragazzi autistici" da parte di Terme Pompeo non solo non è vera così per come è apparsa ma rattrista e addolora la dirigenza e i dipendenti.
Proviamo dunque a raccontare i fatti fin dall'inizio, perché riportare solo l'ultima parte di un dialogo può spingere ad interpretazioni sbagliate.
Terme Pompeo è stata contattata a metà Novembre da parte di un gruppo di famiglie per una richiesta di soggiorno nel periodo di Capodanno. Alla segnalazione della presenza di dieci ragazzi autistici, la Direzione ha opportunamente ritenuto di dovere approfondire le modalità con le quali organizzare il soggiorno, contattando la referente del gruppo e mettendo a disposizione personale specializzato per trovare una soluzione ideale per i ragazzi, sottolineando le possibili necessità specifiche dovute agli spazi della struttura alberghiera e premurandosi di sapere se la presenza di molte persone ed una serie di fattori come musica e fuochi d'artificio, tipici di Capodanno, avrebbero richiesto accortezze particolari.
Il dialogo telefonico si è concluso con la decisione della referente del gruppo di famiglie di NON procedere con la prenotazione, ma da parte di Terme Pompeo non è mai stata negata la disponibilità al soggiorno. Al contrario abbiamo rinnovato l'invito a conoscere la struttura, i servizi che offre e la gentilezza del personale appena possibile e quando voluto.
Terme Pompeo mantiene la sua tradizione centenaria di accoglienza e ribadisce che proprio verso le persone con disabilità pone la massima attenzione nel creare le migliori condizioni di permanenza e inclusività come sempre accaduto.
Disponibili a confrontare quanto scritto".
Direzione Terme Pompeo: +39 392 9723537
Capodanno negato agli autistici alle Terme di Pompeo-Fontana Olente. La notizia, come una bomba, compare ieri sera come terza notizia sul sito Repubblica.it a firma di Clemente Pistilli. E fa presto il giro d'Italia con una pioggia di critiche su Facebook dove si invita anche l'intervento del ministro della Salute e del presidente della Regione Lazio.
Quando si tratta di accesso vietato ai disabili nelle strutture ricettive la polemica è garantita. Dall'albergo ne sono consapevoli e si difendono: dicono di avere voluto garantire la tranquillità di tutti in un'occasione particolare come Capodanno e di non avere una sala dedicata. Ma le associazioni dei disabili, anche in provincia, sono sul piede di guerra.
Ci sono due telefonate registrate tra un'associazione di Roma, che qualche tempo fa era stata a Casamari, e la direzione dell'albergo di Ferentino. Online, sempre su Repubblica, c'è la seconda. Da una parte una voce maschile, per i bambini autistici, dall'altra il direttore dell'albergo Giuseppe Poggiaroni. La telefonata si conclude così: «Diciamola tutta, direttore, - sostiene uno dei rappresentanti dei ragazzi - non è una cosa bellissima quella fatta e detta.
Dire vogliamo garantire la tranquillità di tutti, non è cosa bellissima da sentire. Non credo che i nostri bambini avrebbero potuto non garantire la tranquillità degli altri». In precedenza lo stesso aveva affermato: «Se ogni famiglia tiene il suo bambino non dà fastidio a nessuno, si gestisce. Non è una cosa che doveva garantire l'albergo».
Il direttore dell'albergo Poggiaroni ricostruisce così l'accaduto: «Non è una posizione precostituita, non siamo esperti. Noi accogliamo persone disabili, anche da Torino. Abbiamo avuto una richiesta, un mese fa, per tredici bambini. Poi due giorni dopo la signora che aveva chiamato ci ha richiamato e ha detto che erano bambini e ragazzi autistici. Perché non l'ha detto prima? Evidentemente si è posta il problema. Noi abbiamo spazi ridotti e non sale da dedicare ad hoc per il Capodanno. Abbiamo ristrettezze di spazi che potenzialmente - e Poggiaroni ripete più volte la parola potenzialmente - potevano guastare la festa agli altri. È stata la stessa signora a dire "allora non ci nego più". Poi mi fa richiamare da un'altra persona (ed è l'audio pubblicato online, ndr)».
Poggiaroni prova a giustificare la scelta dell'albergo: «Mi sono fatto aiutare da un esperto. Capodanno è una situazione particolare, ci sono i botti. Non abbiamo pregiudizi né preconcetti. Abbiamo cercato di fare la scelta meno potenzialmente impattante. A noi ci avrebbero pagato». Avete rinunciato a malincuore? «Ma sì - prosegue Poggiaroni - Ci siamo chiesti: siamo in grado di gestire una situazione del genere? Magari sarebbe andato tuto perfetto. Non credo di esser stato incivile, abbiamo dato parecchie aperture. Abbiamo avuto paura di non saper gestire la situazione davanti a tutti. Non è cattiva fede. Abbiamo scelto questa strada e non voglio entrare in polemica. Non mi sto nascondendo, mi assumo la decisione della responsabilità. È stata fatta una scelta di sicurezza».
L'albergo ha pure proposto una serata dedicata ai ragazzi autistici. Ma in un'altra occasione. Una proposta, però, che le famiglie dei disabili hanno deciso, comprensibilmente dal loro punto di vista, di declinare. Loro volevano solo festeggiare il Capodanno come tutti.
di: Raffaele Calcabrina