Capodanno negato agli autistici alle Terme di Pompeo-Fontana Olente. La notizia, come una bomba, compare ieri sera come terza notizia sul sito Repubblica.it a firma di Clemente Pistilli. E fa presto il giro d'Italia con una pioggia di critiche su Facebook dove si invita anche l'intervento del ministro della Salute e del presidente della Regione Lazio.

Quando si tratta di accesso vietato ai disabili nelle strutture ricettive la polemica è garantita. Dall'albergo ne sono consapevoli e si difendono: dicono di avere voluto garantire la tranquillità di tutti in un'occasione particolare come Capodanno e di non avere una sala dedicata. Ma le associazioni dei disabili, anche in provincia, sono sul piede di guerra.

Ci sono due telefonate registrate tra un'associazione di Roma, che qualche tempo fa era stata a Casamari, e la direzione dell'albergo di Ferentino. Online, sempre su Repubblica, c'è la seconda. Da una parte una voce maschile, per i bambini autistici, dall'altra il direttore dell'albergo Giuseppe Poggiaroni. La telefonata si conclude così: «Diciamola tutta, direttore, - sostiene uno dei rappresentanti dei ragazzi - non è una cosa bellissima quella fatta e detta.

Dire vogliamo garantire la tranquillità di tutti, non è cosa bellissima da sentire. Non credo che i nostri bambini avrebbero potuto non garantire la tranquillità degli altri». In precedenza lo stesso aveva affermato: «Se ogni famiglia tiene il suo bambino non dà fastidio a nessuno, si gestisce. Non è una cosa che doveva garantire l'albergo».

Il direttore dell'albergo Poggiaroni ricostruisce così l'accaduto: «Non è una posizione precostituita, non siamo esperti. Noi accogliamo persone disabili, anche da Torino. Abbiamo avuto una richiesta, un mese fa, per tredici bambini. Poi due giorni dopo la signora che aveva chiamato ci ha richiamato e ha detto che erano bambini e ragazzi autistici. Perché non l'ha detto prima? Evidentemente si è posta il problema. Noi abbiamo spazi ridotti e non sale da dedicare ad hoc per il Capodanno. Abbiamo ristrettezze di spazi che potenzialmente - e Poggiaroni ripete più volte la parola potenzialmente - potevano guastare la festa agli altri. È stata la stessa signora a dire "allora non ci nego più". Poi mi fa richiamare da un'altra persona (ed è l'audio pubblicato online, ndr)».

Poggiaroni prova a giustificare la scelta dell'albergo: «Mi sono fatto aiutare da un esperto. Capodanno è una situazione particolare, ci sono i botti. Non abbiamo pregiudizi né preconcetti. Abbiamo cercato di fare la scelta meno potenzialmente impattante. A noi ci avrebbero pagato». Avete rinunciato a malincuore? «Ma sì - prosegue Poggiaroni - Ci siamo chiesti: siamo in grado di gestire una situazione del genere? Magari sarebbe andato tuto perfetto. Non credo di esser stato incivile, abbiamo dato parecchie aperture. Abbiamo avuto paura di non saper gestire la situazione davanti a tutti. Non è cattiva fede. Abbiamo scelto questa strada e non voglio entrare in polemica. Non mi sto nascondendo, mi assumo la decisione della responsabilità. È stata fatta una scelta di sicurezza».

L'albergo ha pure proposto una serata dedicata ai ragazzi autistici. Ma in un'altra occasione. Una proposta, però, che le famiglie dei disabili hanno deciso, comprensibilmente dal loro punto di vista, di declinare. Loro volevano solo festeggiare il Capodanno come tutti.