Crateri lungo le strade, falcidie di pneumatici e sospensioni delle auto. Nei giorni scorsi gli agenti della polizia locale sono stati chiamati a intervenire su una serie di situazioni analoghe: automezzi, soprattutto vetture, danneggiati dalle buche delle strade. La situazione è nota, ma non per questo meno grave.
Sia le vie comunali che quelle di competenza degli enti superiori sono in condizioni pessime. La mancata manutenzione delle cunette, ormai inservibili allo scopo per il quale vengono realizzate, provoca l'allagamento della carreggiata e la malta bituminosa non può reggere agli effetti dell'acqua piovana, cedendo con la conseguente formazione di buche e avvallamenti.
La mole di richieste di risarcimento, cresciuta a dismisura negli ultimi anni, ha provocato la dura reazione delle compagnie assicuratrici che coprono il rischio di responsabilità civile dell'ente e ormai nessuna di loro presta garanzie senza una corposa franchigia. La franchigia assoluta, rappresenta una cifra limite a carico dell'assicurato, in questo caso il Comune, al di là dell'ammontare del danno patito e del risarcimento riconosciuto all'automobilista.
La stragrande maggioranza dei sinistri rientra nei 5-6.000 euro corrispondenti alla franchigia applicata, facendo sì che restino a carico del Comune quasi tutti i risarcimenti dovuti.
Tempo fa l'allora sindaco, lamentando l'eccessiva prodigalità dei vigili nei confronti degli automobilisti, chiese alla Polizia locale maggiore severità rispetto ai conducenti, provocando la richiesta di parere all'Anci (Associazione dei Comuni). L'ufficio legale dell'Anci sentenziò: "il Comune deve procedere alla sistemazione delle strade, anche utilizzando gli importi relativi alle multe per infrazione stradale. Le somme incassate debbono servire a turare le buche delle strade, non i buchi di bilancio". Ma ad Anagni, nonostante le multe per violazioni al codice della strada non siano poche, le strade sono a pezzi, sia in centro che in periferia.