Le è stato notificato nel carcere di Rebibbia dove è detenuta, un ordine di carcerazione della Procura della Repubblica frusinate, dovendo scontare la pena di un anno e 6 mesi per vari reati commessi in precedenza, compreso quello recente.

La 28enne V.F. di Ferentino è piombata nella caserma dei carabinieri di Ferentino come una furia e ha fatto il finimondo. Arredi danneggiati, urla e calci contro ogni cosa che si è trovata davanti a sé, minacciando di morte i militari e il comandante della stazione, oggi luogotenente Raffaele Alborino.

La giovane è ristretta a Rebibbia da una quindicina di giorni circa, trasferitavi dopo il rito direttissimo celebrato nel tribunale di Frosinone. Il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare nel carcere femminile di Roma. Il suo legale, l'avvocato Mario Cellitti, ha chiesto il termine a difesa, per valutare il rito alternativo e per l'individuazione di una struttura sanitaria residenziale che possa ospitare la giovane considerata socialmente pericolosa.

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In caserma la 28enne nel corso del pandemonio è stata bloccata a fatica dai militari e ammanettata, quindi arrestata per la settima volta, nel caso specifico con l'accusa di minaccia aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato in edifici pubblici per futili motivi. È diventata un'ossessione per i carabinieri di Ferentino.

Era stata arrestata altre sei volte in precedenza, per avere commesso più o meno lo stesso reato, e in una occasione in particolare aveva tentato di accoltellare proprio il comandante dei carabinieri di Ferentino. La giovane, senza fissa dimora, prima di ripiombare nella caserma ferentinate era partita addirittura da Napoli dove era ospite di un'amica.