Ha riaperto ieri, dopo il pesante atto vandalico, la scuola Aldo Moro di Frosinone. Il plesso di via Mastruccia ha riaperto in modo simbolico, in palestra, con una cerimonia dedicata alla legalità.

«Un incontro formativo finalizzato all'educazione alla legalità ed alla convivenza civile», così è stato chiamato dalla dirigenza scolastica. Un modo per responsabilizzare i giovani al rispetto delle regole e per prendere consapevolezza dei danni arrecati al patrimonio comune. Soprattutto quando accadono fatti così gravi come quelli verificatisi lo scorso fine settimana che hanno imposto la chiusura del plesso per quattro giorni onde consentire al Comune di completare i lavori di ripristino. Lavori che sono terminati e che hanno reso la scuola agibile. Così da inizio gennaio, alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze di Natale, tutto dovrebbe tornare alla normalità.

Nel frattempo, annuncia l'assessore Fabio Tagliaferri, «abbiamo attivato le procedure per mettere le telecamere». E proprio sulla mancanza di telecamere si era scatenata una feroce polemica tra l'amministrazione comunale e la dirigenza dell'istituto con accuse reciproche sulla mancata installazione di un impianto di videosorveglianza. Un duro botta e  risposte con tanto di documenti, risposte e dinieghi.

Nel frattempo le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Frosinone vanno avanti per cercare di risalire agli autori del raid vandalico. Sono state repertate alcune impronte digitali trovate nelle aree dove sono stati devastati i locali (dieci i bagni distrutti, danneggiati computer, lim e arredi), mentre sono state visionate le immagini di altre telecamere presenti nel quartiere. Il raid è avvenuto durante la chiusura della scuola, sabato o domenica notte.