È evidente che adesso nella discussione sulla costruzione della moschea a Frosinone esiste un "prima" e un "dopo". E lo spartiacque è rappresentato dalla netta presa di posizione del Prefetto Ignazio Portelli, in occasione del brindisi di fine anno di fronte alla quasi totalità dei sindaci e delle autorità civili e religiose. Ha detto il Prefetto: «Ciascuno preghi il proprio dio a suo modo e nei luoghi assegnati... Occorre trovare una soluzione secondo le regole del nostro ordinamento e della buona urbanistica. Nel nostro caso io spero che il Comune metta a disposizione un terreno adeguato, facendo anche una permuta, se occorre». Il sindaco Nicola Ottaviani si è infilato nel solco tracciato da Ignazio Portelli. Dicendo: «Dal Prefetto un atto di chiarezza». Quindi ha spiegato: «Il Prefetto ha riportato la riflessione nel perimetro corretto, cancellando polemiche e discussioni inutili "sul sesso degli angeli".

Non vi è alcuna nuova moschea da realizzare a Frosinone, ma solo il trasferimento dell'attuale luogo di culto dei cittadini islamici, da un sottoscala di via Maria, ad un edificio più adeguato in un'altra zona del capoluogo, laddove dovessero sussistere le condizioni urbanistiche con parcheggi e strade. È stata, infatti, solo l'assenza di queste condizioni urbanistiche che non ha permesso l'istruttoria e la definizione del progetto del centro di culto in via America Latina, dove forse sarebbe necessario e più utile, invece, l'ampliamento della scuola Ignazio De Luca, con i relativi servizi». In questo modo Nicola Ottaviani ha voluto blindare la posizione della sua Amministrazione. Ben sapendo che all'interno della stessa maggioranza ci sono posizioni diverse. Favorevoli e contrarie al via libera alla moschea.

Ma le parole di Ottaviani fissano due punti: 1) la moschea non verrà realizzata in via America Latina; 2) si tratta del trasferimento di un luogo di culto, non di una nuova costruzione. Un elemento destinato a pesare, soprattutto sul piano delle procedure urbanistiche. Ma c'è anche un forte dibattito politico. Giuseppe Vittigli, portavoce cittadino di Fratelli d'Italia, spiega: «Intanto va detto che le parole del Prefetto confermano che la soluzione di via America Latina non poteva andare bene». Il riferimento è ad una frase di Ignazio Portelli: «E allora se una comunità religiosa ha urbanisticamente errato nel fare un acquisto di terreni non può perciò essere bistrattata, soprattutto se potrebbe essere stata mal consigliata nell'acquisto». Aggiunge Vittigli: «La posizione di Fratelli d'Italia sulla moschea è nota: abbiamo raccolto 3.500 firme per dire no all'ipotesi di via America Latina».

Poi filtra anche un'indiscrezione e cioè che il comitato "Identità e Tradizione" sta ragionando sulla possibilità di avanzare la proposta di un referendum comunale consultivo per chiedere alla città di pronunciarsi sulla realizzazione della moschea.
Ma a tale proposito va detto che il richiamo del Prefetto ai dettami della Corte Costituzionale è destinato a pesare moltissimo. Ha notato infatti Portelli: «La nostra Costituzione e la Corte costituzionale, anche in epoca recente, ricordano che la libertà religiosa comprende anche la libertà di culto e che la libertà di culto comprende a sua volta il diritto di disporre di spazi adeguati per poterlo fare». La sostanza è la seguente: un referendum consultivo comunale non può certo mettere in discussione la giurisprudenza della Corte Costituzionale. Un punto sottolineato altresì dal circolo cittadino del Pd.

Il quale in una nota rileva pure: «Più volte, come Pd, avevamo chiesto ad Ottaviani una soluzione per un tema così delicato.
Governare una città importante come Frosinone presuppone assumersi la responsabilità di decidere. Abbiamo anche proposto una soluzione, confortati dai pareri dei nostri tecnici, che eviti disagi ai cittadini residenti e garantisca l'imprescindibile diritto di libertà religiosa e di culto per la comunità islamica: si chiama perequazione urbanistica». A questo punto si tratta di trovare una soluzione diversa rispetto a quella di via America Latina. Le opzioni sulle quali si sta ragionando (come già riportato da Ciociaria Oggi) sono diverse: un'area tra via Fabi e via Landolfi e un'altra nella zona aeroportuale. Quindi ulteriori due opzioni: un'area a ridosso del Casermone e una nella zona del cimitero. Massimo riserbo sulla materia. Ma la sensazione è che le idee siano già molte chiare. Il Prefetto Portelli è stato chiaro: «Oggi le regole per gli edifici di culto sono un terreno pianeggiante, le aree di sgombero, i parcheggi intorno e quindi l'agibilità dei luoghi».