Un'udienza veloce. Per stabilire il calendario del processo in attesa che la Corte d'assise sia composta nella sua forma definitiva. Ieri, nel tribunale di Frosinone si è aperto il processo in Corte d'assise a carico di Daniele Cestra, 42 anni, di Sabaudia accusato di due omicidi avvenuti nella casa circondariale di Frosinone.

Il presidente Francesco Mancini dato atto alle parti che la Corte era diversamente composta, ha fissato il calendario delle prossime udienze (cinque da marzo a luglio). Nel frattempo, le parti hanno anticipato un paio di richieste. L'avvocatura dello Stato per conto del ministero della Giustizia chiamato in causa come responsabile civile ne ha chiesto l'estromissione.
La difesa di Cestra, rappresentata dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, ha avanzato alla Corte una richiesta di riavvicinamento di Cestra che, dopo i fatti, è stato trasferito nel carcere di Terni, quanto meno in una delle strutture detentive di Roma.

Sulle questioni, però, il presidente Mancini si è riservato in attesa che la Corte venga composta nella formazione con cui affronterà il processo. Presente in aula anche una delle parti offese, costituitasi parte civile attraverso l'avvocato Rolando Iorio. Cestra, che sta scontando un'altra condanna per omicidio a 18 anni, è imputato di due delitti: l'omicidio di Pietro Paolo Bassi, datato 15 giugno 2015, e di Giuseppe Mari, ciociaro di Sgurgola, dell'agosto del 2016. Le indagini sono iniziate dal secondo episodio. Dato che, inizialmente, si era ipotizzato un suicidio. A condurre le indagini il pubblico ministero Vittorio Misiti, che ieri in aula ha rappresentato la pubblica accusa. Prossima udienza a marzo.