Era accusato di violenza sessuale. Due episodi in danno di una ragazzina all'epoca di 17 anni. Lei lo aveva denunciato sostenendo di esser stata palpeggiata nelle parti intime in due occasioni e di esser stata baciata contro la propria volontà. Ma per quei due episodi l'uomo, un cinquantanovenne di Trivigliano, difeso dall'avvocato Alfredo Frasca, è stato assolto dal tribunale di Frosinone.

La vittima alla fine lo ha scagionato sostenendo di esser stata costretta a fare il suo nome. La ragazza inizialmente aveva puntato l'indice sull'uomo che frequentava la famiglia.
In particolare aveva riferito di due circostanze, la prima nel marzo del 2016 e la seconda nel mese successivo. Aveva riferito di quell'uomo che l'aveva immobilizzata e poi l'aveva toccata nelle parti intime. La seconda volta, invece, l'uomo avrebbe approfittato di un malore della ragazza per palpeggiarla e darle un bacio con la forza.
La ragazza era stata sentita in un drammatico incidente probatorio. E lì si erano parte le prime crepe nelle accuse.

Come emerso in aula, l'autore sarebbe un'altra persona, della cerchia familiare della vittima, e non il cinquantanovenne che, come richiesto anche dal pubblico ministero, ieri è stato assolto.