Ancora a che fare con debiti pregressi. Sembra una maledizione, ma il comune di Atina non riesce a scrollarsi di dosso la sequela di debiti accumulati negli anni (e nei decenni) scorsi, alcuni dei quali recapitati proprio l'estate appena passata e che, in alcuni casi (troppi), si sono rivelati debiti a sei zeri.

Ora, invece, c'è da onorare un debito di "soli" 57.000 euro circa tra debito, spese legali e di giudizio, di cui 47.000 somma reclamata da una ditta molisana che quindici anni fa eseguì lavori di sistemazione delle strade rurali nel territorio comunale. Il decreto ingiuntivo, emesso dal tribunale di Cassino, infatti, è stato recapitato nei giorni scorsi a palazzo Ducale, ma l'amministrazione però ha opposto appello contro il decreto ingiuntivo chiedendo di sospendere la sentenza esecutiva. Nel successivo carteggio scambiato tra i legali delle due parti deve essere prevalso un certo buon senso che ha consigliato di scendere a patti invece di tornare davanti ai giudici e vedere la fine della contesa chissà quando visto che il giudizio d'appello è stato fissato alla fine del giugno del 2021, se tutto va bene.

E allora dopo vari incontri, scambi di raccomandate e di pec, ecco che finalmente le parti hanno messo nero su bianco e fissato i punti della transazione: il Comune di Atina verserà alla ditta molisana la somma di 45.000 euro "comprendente il capitale, le spese legali del giudizio in tribunale e una quota di quelle sostenute per l'appello ma senza il riconoscimento degli interessi legali". Dunque da quasi 57.000 euro a 45.000, una goccia rispetto alle cifre milionarie reclamate da privati cittadini di Atina che hanno chiesto venissero loro pagati i terreni sui quali nei decenni passati il comune atinate aveva realizzato opere di urbanizzazione.

La positiva conclusione della vertenza (12.000 euro di risparmio è pur sempre qualcosa per il Comune di Atina che non naviga certo nell'oro) può essere di buon auspicio nella definizione delle altre liti. Gli atinati se lo augurano.