Segni particolari velocissimi. Si presentavano in bar e tabaccherie a chiedere ricariche della postepay. Consegnavano tessere sanitarie di terze persone e, con la scusa di aver dimenticato in auto il portafogli, si dileguavano una volta ottenuto l'accredito di somme di 600 euro in un caso, 302 in un altro e 245 in un terzo. Falliti, invece, tre tentativi di ricarica da 575 euro, 150 e 250.
Si è aperto ieri il processo a carico dei napoletani Giuseppe Buono, 55 anni, e Alessio Paone, 29. Il primo è accusato di una truffa e tre tentativi, il secondo di due truffe e di tre tentativi, in concorso con l'altro. Le truffe, secondo quanto ricostruito dalla procura, sarebbero avvenute il 20 aprile 2018 in una tabaccheria della Roana a Ferentino, il 9 maggio in una tabaccheria di Ceprano, il 6 giugno in un bar di Castrocielo . I tentativi risalgono, invece, ad Arce e a Patrica l'11 giugno sempre del 2018, e ad Anagni il giorno seguente.
In questi ultimi casi ad agire sarebbero stati in due (con Paone che avrebbe atteso in auto il complice). Ma la truffa non era andata a buon fine perché nella prima occasione mancava la connessione, nelle altre, invece, l'esercente ha preteso il pagamento della somma in anticipo. Al che, con la scusa di andare a prendere in auto il documento, Buono si sarebbe dileguato.
In base a quanto ricostruito dalla polizia, la fuga avveniva sempre con una Peugeot 208 e da quella sono partiti gli investigatori della sezione volanti di Frosinone per risalire all'identità dei due presunti truffatori. Uno dei quali, peraltro, Paone ha fatto richiesta di essere processato con il rito abbreviato. La titolare della tabaccheria di Ferentino si è costituita parte civile attraverso l'avvocato Mario Cellitti.