Al via il processo per i cinque tifosi sorani accusati di aver preso d'assalto il 3 settembre del 2017 il club dei Fedelissimi del Frosinone. in via Mària. Devastarono la vetrina, i tavoli esterni, e il titolare del locale vicino, il bar "377", era stato costretto anche a bloccare la ristorazione. Quest'ultimo e il responsabile del club si sono costituiti parta civile attraverso l'avvocato Nicola Ottaviani. Oggi saranno ascoltati i primi testimoni a cominciare proprio dalle persone offese.

I cinque tifosi sorani devono rispondere del reato di danneggiamento pluriaggravato. C.M., E.C., S.D.P., F.M. e P.G. in concorso con persone non identificate, alcuni dei quali con i volti travisati e armati di bastoni, stando alle accuse, agendo in numero superiore alle dieci unità, avevano preso parte all'assalto alla pizzeria attigua al club dei Fedelissimi.

L'attacco era durato pochi secondi, 115 per la precisione, proprio per evitare l'arrivo delle forze dell'ordine. Gli investigatori della questura e dei carabinieri, dopo aver visionato video e filmati, ricostruito testimonianze, avevano inizialmente stretto il cerchio intorno a 18 facinorosi.

Dopodiché le accuse si sono concentrate in modo specifico sui cinque ultras sorani che sono finiti sotto processo per quanto accaduto a settembre di due anni fa.

Il club dei Fedelissimi, peraltro, aveva respinto un'offerta da 500 euro da parte del tifo organizzato del Sora come risarcimento dei danni subiti per il lancio di bottiglie, e per le fioriere e panchine divelte dal gruppo di incappucciati che, non riuscendo a entrare nel club, ha preso di mira quanto trovato a tiro nella zona, soprattutto l'attività commerciale. Oggi saranno, dunque, ascoltati i primi testimoni davanti al giudice monocratico nel tribunale di Frosinone.