I ladri scorrazzano anche nel camposanto. Una situazione incresciosa quella che si verifica all'interno del cimitero dove i cittadini che si recano abitualmente per portare un saluto e un fiore ai propri cari defunti s'imbattono in furti davvero meschini.
L'ultima denuncia giunge da una donna che ieri mattina, giorno di festa, si è recata a far visita alla tomba del marito. Una volta arrivata a destinazione, l'amara sorpresa: fiori nuovamente rubati e tutto quello che era stato lasciato a ridosso della lapide, come immagini sacre, piccoli vasetti e ceri, buttati qua e là. Un colpo al cuore per la signora, un oltraggio che provoca dolore e rabbia.
La donna si è sfogata sui social per esprimere il suo disappunto e l'amarezza per quanto accaduto. Il post on line ha subito raccolto la piena solidarietà degli amici virtuali che hanno testimoniato esperienze simili. Addirittura nel camposanto di Sora vengono rubati anche i fiori finti. Senza rispetto per i defunti, senza vergogna per i vivi. Sono tanti i commenti sdegnati affidati sulle pagine dei social network. Il pensiero ricorrente è: a tutto c'è un limite e in questo caso è stato superato. Bisogna fare qualcosa.
L'ondata di furti che nelle ultime settimane ha allarmato la popolazione di Sora e del comprensorio non si ferma neppure davanti alla cancellata di via Marsicana. Ora i malviventi entrano anche dentro il cimitero per trafugare catenine, peluche, portafoto che i parenti lasciano abitualmente vicino le tombe dei loro cari, piccoli simboli terreni di un affetto che la morte non spezza.
E invece questi soggetti senza cuore e senza dignità sono capaci di appropriarsi dei ricordi altrui, anche se di scarso valore venale. Colpiscono l'animo delle persone, la sensibilità dei bambini che davanti alla tomba di un genitore o di un nonno vivono un'ulteriore inspiegabile perdita.
È successo pochi giorni fa a una giovane donna che si è recata a far visita al marito scomparso. «Ero con mia figlia - racconta - Quando siamo arrivate davanti la tomba, tanti piccoli oggetti da lei lasciati nel corso degli anni erano spariti. È stato difficile trattenere le lacrime quando ho visto il suo volto dispiaciuto e incredulo. Mi vergogno di questa società in cui si arriva a rubare in un cimitero».