Reddito di cittadinanza, scoperta una nuova truffa. Sessantaduenne omette di dichiarare il possesso di un'auto di grossa cilindrata e per ottenere il beneficio stabilisce in maniera fittizia la propria residenza in un garage al fine di apparire nullatenente, pur continuando ad abitare insieme alla moglie, impiegata e proprietaria di immobili.

Un altro furbetto, insomma, si è cacciato nei guai a Ferentino per la riscossione del reddito di cittadinanza, una riscossione illegittima secondo gli accertamenti delle forze dell'ordine. Ancora una volta protagonisti i carabinieri della stazione diretta dal maresciallo Alborino. I controlli andranno avanti a tappeto in città, dove sono varie centinaia i percettori, o meglio coloro che si sono visti accolte le domande e che intascano mensilmente il reddito di cittadinanza.

La cronaca
Ieri mattina i militari guidati dal maresciallo Raffaele Alborino hanno denunciato così il sessantaduenne di Ferentino, accusato del reato di truffa aggravata e continuata. Come emerso dagli accertamenti dell'Arma, l'uomo aveva sottoscritto e prodotto dichiarazioni false per ottenere indebitamente i benefici previsti dal sostegno economico, pari a 700 euro.

L'uomo avrebbe omesso di dichiarare il possesso di un'auto di grossa cilindrata, stabilendo in maniera fittizia la propria residenza in un garage al fine di apparire nullatenente, pur continuando ad abitare con la moglie. Naturalmente è stato interessato l'ufficio Inps di competenza, per la revoca del beneficio percepito e non dovuto.

Nei giorni scorsi, sempre a Ferentino, i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per truffa aggravata e continuata in concorso, un commerciante trentacinquenne e un sessantenne, entrambi del posto. Dagli accertamenti effettuati era emerso che il trentacinquenne impegnava nella sua attività lavorativa l'altra persona, omettendo di regolarizzarne la posizione contrattuale, corrispondendogli il salario in nero e permettendo al lavoratore di continuare a incassare indebitamente anche il reddito di cittadinanza attribuitogli da maggio scorso. Anche in quella occasione il caso è stato segnalato all'ufficio Inps.