Nubifragio ma non solo, insopportabile è anche il ritardo dei lavori allo stradone Asi. La pioggia battente sta avendo il sopravvento su tutto e i limiti di una operatività più che approssimativa stanno emergendo con effetti devastanti. Le strade, già ridotte male, sono ormai in condizioni pietose, impercorribili in gran parte del territorio.

L'acqua piovana, contenuta a fatica dalle poche cunette non intasate, ha rotto gli argini un po' dappertutto. I coperchi dei tombini si sollevano a causa delle forte pressione esercitata dall'acqua, trasformandosi in trappole per chi si trovasse a transitare nei pressi e demolendo la pavimentazione stradale. È lungo l'elenco delle strade ormai al limite della praticabilità e non mancano episodi classificabili come emergenza, con persone disabili e anziani impossibilitati a essere trasportati.

Dulcis in fundo, le vibrate proteste degli imprenditori con stabilimenti e attività in piena zona industriale. Il cantiere dello stradone Asi, inaugurato l'11 settembre scorso, con data di riconsegna fissata al 30 novembre, si trova più o meno allo stato iniziale ed il pessimismo di chi temeva il verificarsi di uno dei ritardi tipici della pubblica amministrazione sta dando ragione ai critici più feroci. L'impresa vincitrice dell'appalto, accolta con applausi e fiducia da parte degli interessati (politici, imprenditori, lavoratori), ha eseguito una percentuale irrilevante delle operazioni previste dal capitolato e dal contratto e le circostanze non fanno presagire nulla di buono.

Dal canto loro l'amministrazione comunale anagnina e il consorzio industriale fanno a scaricabarile su chi avesse la responsabilità di eliminare i rifiuti trovati lungo lo stradone, come se raccogliere qualche bustone di materiali potesse giustificare tutto il resto. Anche in questo caso, grande assente è la politica.