Si sarebbe opposto al ritorno nel proprio paese della convivente ucraina e perciò quest'ultima, forse per difendersi da una aggressione di lui, al culmine di una lite, lo avrebbe soffocato con un sacchetto nero di quelli utilizzati per l'immondizia, uno di quelli nei quali ne ha poi chiuso il cadavere, che ha sistemato sul balcone. Così sarebbe morto Libero Foti secondo la Squadra mobile di Trieste coordinata dalla Procura della Repubblica diretta da Carlo Mastelloni, che ha indagato la donna per omicidio. E' stata poi la stessa donna, raggiunta telefonicamente in Ucraina, a confessare il delitto, dapprima il 13 novembre scorso, al pm Federico Frezza e agli investigatori della Squadra Mobile, e successivamente il 21 novembre in una seconda telefonata alla presenza del suo avvocato.