Inchiesta sull'accoglienza, tutti gli indagati rischiano il processo. La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore Alfredo Mattei nei confronti dei venticinque coinvolti nell'indagine a doppia firma quella di Finanza e Polizia sulla gestione dei fondi destinati all'accoglienza. Tredici degli imputati devono rispondere dell'ipotesi del vincolo associativo. Ora si attende la fissazione dell'udienza preliminare in cui verranno affrontate le singole posizioni e in cui si deciderà per l'assoluzione o per il rinvio a giudizio degli imputati.

L'inchiesta
L'indagine è partita nel 2016. Venticinque le persone, tra cui imprenditori e politici del Cassinate, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. In mezzo, una serie di contestazioni: corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di pubblico servizio; estorsione; truffa ai danni dello Stato di Enti pubblici; frode in pubbliche forniture; abuso d'uffcio; malversazione ai danni dello Stato ed emissione, nonché utilizzo di fatture false. Per gli inquirenti, nelle coop finite sotto la lente sarebbero state distratte somme destinate a sfamare, accogliere e istruire i richiedenti asilo. Somme "reinvestite", invece, in feste di compleanno, auto di lusso, ristrutturazioni di ville e altri settori lontani dal progetto Sprar. Si risparmiava, secondo la magistratura, non solo su cibo e strutture ma anche sulle lezioni scolastiche. Diciotto, lo ricordiamo, le misure cautelari emesse dal gip Di Croce: 11 di presentazione alla pg, 7 di divieto di svolgere attività imprenditoriale per un anno.

I sequestri
Proseguono, intanto, le attività finalizzate alla confisca diretta e per equivalente di circa 3 milioni di euro: quasi 200.000 euro quelli utilizzati sempre secondo gli inquirenti per "convincere" i pubblici amministratori. Gli agenti del vicequestore Mascia e i militari del colonnello Rapuano continuano a spulciare i conti correnti dei coinvolti fino al raggiungimento della somma indicata dalla procura. Al momento si stanno setacciando tutti i depositi e gli strumenti bancari in Italia, seguendo un ordine ben preciso: prima le somme di denaro, poi i beni immobili e infine i beni mobili registrati. Ove necessario, poi, si potrebbe passare anche all'estero.