Mamma muore a cinquantaquattro anni in circostanze tutte da chiarire, oggi il conferimento dell'incarico. Poi l'autopsia per chiarire l'esatte cause del decesso. I familiari nomineranno un consulente. Saranno gli accertamenti autoptici a poter far luce sul prematuro decesso di Cosimina Fragnoli, detta Mina, originaria di Sant'Elia ma residente a Presenzano. La donna, che gestiva a Vairano Scalo un bar insieme al marito - noto e apprezzato musicista - aveva raggiunto l'ospedale di Cassino giovedì con forti dolori addominali. Ma non era la prima volta.

Già la settimana precedente si era rivolta alla guardia medica di Presenzano per lo stesso motivo: forse un problema di calcoli, si era ipotizzato. Ma i dolori erano tornati, più forti. Così aveva deciso di raggiungere l'ospedale di Cassino dove il giorno successivo (venerdì) era stata ricoverata in Medicina. Sabato, poi, la richiesta di due consulenze da eseguire all'ospedale di Frosinone con (stando a quanto ricostruito dagli inquirenti) la richiesta dell'applicazione di un piccolo stent. Da questo momento in poi, per la famiglia, il buio.

La donna - stando sempre a quanto accertato dai carabinieri, a cui è stata affidata l'inchiesta, coordinata dal sostituto Valentina Maisto - avrebbe accusato un malore, divenuto fatale: quando ha raggiunto nuovamente il Santa Scolastica, il quadro era drammatico. E nonostante i tentativi per cercare di strapparla alla morte non c'è stato nulla da fare.  Ora il marito Walter, il figlio e la sua famiglia - una parte della quale è a Cassino - vogliono la verità sulla morte di Mina. Voglio capire cosa sia accaduto. La procura ha infatti disposto l'autopsia che con molta probabilità si terrà già nella giornata di oggi. Anche la Asl ha avviato un'indagine interna.