C'era una volta un disegno di legge (a firma dei deputati Pd Morassut e Ranucci) che voleva ridisegnare l'Italia, riducendo il numero delle regioni da 20 a 12. Un disegno di legge che avrebbe staccato Frosinone e Latina, e l'intero basso Lazio, dal territorio con Roma Capitale per accorparle alla Campania. Una follia per tanti, un conseguenza logica, in realtà, se si guardano i numeri pubblicati ieri da "Italia Oggi" relativi al dossier elaborato dall'Università Sapienza e da Cattolica Assicurazioni, e che danno una fotografia di Frosinone e Latina perfettamente in linea con quelle del profondo sud, con i medesimi problemi e gli stessi valori.

Nota metodologica
Lo studio, rispetto al passato, si è parametrato su 107 province anziché 110, perché quelle sarde si sono ridotte da otto a cinque, e sono state introdotte nuove categorie statistiche ed altre sono state espunte per offrire un quadro quanto più esaustivo e completo possibile. Le macro aree tematiche sono state 9 e le classifiche parziali ben 105, che hanno sviscerato ogni aspetto della vita quotidiana.

La classifica generale
In linea generale anche la qualità della vita riesce a dividere il Paese. Nord e Sud sono sempre più distanti nella classifica completa delle città più vivibili d'Italia. Qualunque classifica si guardi, il risultato è sempre lo stesso: il Settentrione offre complessivamente di più rispetto al Meridione. Trento la città italiana che offre ai propri cittadini la miglior qualità della vita nel 2019. La provincia autonoma è al primo posto per gli affari e il lavoro, l'ambiente, l'istruzione, il tempo libero, il turismo. All'ultimo posto Agrigento, risultata carente quasi sotto tutti gli aspetti. Dai primi 68 posti della classifica non compaiono città del Sud. Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui si viveva bene erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110. Un'evoluzione costante, insomma, malgrado il contesto economico non semplice. In questo contesto la provincia di Frosinone si è posizionata al 96º posto su 107 (l'anno scorso era 83ª) perdendo ben 16 posti. Una performance che colloca la Ciociaria, di diritto, nella macro area geografica denominata da "Italia Oggi", "Italia Mediterranea" ovvero quella che «comprende quasi tutte le province del Sud, spingendosi fino a Latina e Frosinone. È caratterizzata da un ambiente cittadino, dove la solidarietà a livello familiare e sociale crea legami ancora molto forti, e questo vale anche nelle città metropolitane del Mezzogiorno, come Napoli e Palermo. L'Italia Mediterranea eccelle solo nelle dimensioni geografiche e si difende in quelle relative al sistema salute, soprattutto disponibilità di posti letto e attrezzature diagnostiche per numero di abitanti mentre segnala grosse difficoltà nella maggior parte degli altri indicatori».

La Ciociaria
A far sprofondare la provincia di Frosinone sono, ad esempio, le pessime performance nelle classifiche relative ad affari e lavoro, disagio sociale, protesti, ambiente, tasso di occupazione e di disoccupazione, reati e sicurezza, estorsioni, violenze sessuali e sistema salute. Abbastanza sorprendente la posizione in "Reati e sicurezza" in cui la Ciociaria è passata dal 20º al 55º posto, smentendo un po' quell'aura di isola felice che si era creata negli anni; l'aumento esponenziale si è registrato nelle estorsioni, nelle violenze sessuali e nelle truffe.  Molto deludente il piazzamento nel "Sistema salute": 96º. La graduatoria fornisce uno spaccato sulla dotazione di strutture sanitarie e qui il disastro è condiviso da Frosinone con le altre province laziali ad eccezione di Roma che rientra nella top 20. Anche il tenore di vita è da profondo sud con un misero 81º posto e anche nel settore istruzione e formazione (inteso come livello del titolo di studio posseduto) la Ciociaria si trova in compagnia delle province peggiori d'Italia classificandosi in 78ª posizione.

Infine, un dato curioso e allo stesso tempo che fa discutere: in Ciociaria siamo al 18º posto per la ramificazione di bar e caffetterie sul territorio, mentre per presenza di librerie siamo solamente all'81º.