Oltre cinque ore di interrogatorio per rispondere punto per punto alle domande degli inquirenti. Risposte che saranno sicuramente oggetto di un ulteriore vaglio investigativo che comporterà nuovi interrogatori e un supplemento delle indagini sull'inchiesta "Pesce giallo".

Inchiesta dei carabinieri che ha portato ai domiciliari tre dipendenti dell'Agenzia delle entrate - Ufficio del territorio di Frosinone: Andrea Cristini, responsabile dell'unità servizi catastali in front office, 52 anni, residente ad Alatri, e dei dipendenti Domenico Carnevale, 51, di Pico, residente a Frosinone, e Carlo Mastroianni, 58, di Monte San Giovanni Campano. Quest'ultimo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Nel collegio difensivo gli avvocati Marco Maietta, Nicola Ottaviani e Stefano Alberti.

Le indagini proseguono per capire il reale grado di coinvolgimento degli arrestati, degli indagati e di eventuali altre persone che possano essere coinvolte.

Ieri, dunque, al via gli interrogatori. I tre dipendenti sono stati interrogati non solamente dal giudice per le indagini preliminari, ma anche dal sostituto procuratore Adolfo Coletta. Sono in tanti a tremare. Da capire il reale grado di coinvolgimento non solo dei tre arrestati ma anche dei soggetti che ruotavano attorno ai dipendenti dell'Agenzia delle entrate, ai professionisti. Da chiarire anche a che titolo avvenivano queste percezioni di denaro, se tangenti o altro.

Indagini quindi senza sosta, anche sulla base della copiosa documentazione acquisita dai carabinieri nel corso delle perquisizioni in ufficio, nelle auto e nelle abitazioni degli indagati, non si escludono ulteriori sviluppi. A cominciare da accertamenti sulle rendite catastali, anche queste finite all'attenzione dei carabinieri come accatastamenti, successioni e visure catastali.

Si ipotizza un danno alle casse dell'Agenzia delle entrate per i mancati introiti. Soprattutto per quelle pratiche portate fuori dall'ufficio. L'accusa per i tre è quella di aver preteso soldi e regali in cambio dello sblocco di pratiche che, al contrario, avrebbero potuto avere difficoltà, spesso pretestuose. Tra le ipotesi anche che sia stato prospettato a più di qualcuno la possibilità di cancellare o ridurre debiti erariali su cui ora stanno facendo accertamenti gli investigatori coordinati dal procuratore facente funzioni Adolfo Coletta. E i prossimi interrogatori, la cui data non è stata ancora fissata, sarà proprio il magistrato inquirente a tenerli.