Un patrimonio ritenuto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e non dichiarati. E ora dopo le condanne per droga, scatta la confisca. I finanzieri del comando provinciale di Frosinone, a seguito di un'attività investigativa di polizia giudiziaria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, a conclusione di ulteriori investigazioni effettuate sotto il profilo economico-finanziario, hanno eseguito un provvedimento del Tribunale di Frosinone con il quale è stata disposta la confisca dei beni e di ingenti risorse finanziarie per un ammontare di 1,3 milioni di euro. Applicate pure sette misure di sicurezza della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Nel mirino altrettanti esponenti di spicco delle note famiglie di etnia rom "Di e De Silvio-Spada" di Frosinone.
Le investigazioni, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, attraverso mirati accertamenti bancari e patrimoniali nell'ambito di uno specifico procedimento di prevenzione, hanno permesso di ricostruire l'evoluzione dell'intero patrimonio immobiliare e mobiliare acquisito nel corso dell'ultimo ventennio dai componenti delle famiglie. Le risultanze emerse, a confronto con i redditi dichiarati nello stesso periodo, che in taluni casi sono risultati del tutto assenti, hanno evidenziato una rilevante sproporzione. Sono stati effettuati, inoltre, specifici accertamenti, che hanno permesso di delineare il profilo criminale e la pericolosità sociale dei soggetti, consentendo di disporre la confisca sulle risorse finanziarie e sui beni immobili già sottoposti a sequestro di prevenzione nel luglio dello scorso anno dalle Fiamme Gialle.
Il patrimonio secondo l'accusa illecitamente accumulato oggetto della confisca è costituito da tre ville, a Frosinone, Terracina e Ferentino, altri due immobili con terreno a Frosinone e Ferentino, nonché dodici autoveicoli alcuni dei quali di lusso tra cui due Merfcedes, una Bmw, una Opel Tigra, una Volkswagen Golf, due Citroen, una C3 e una Saxo conti correnti, fondi di investimento ed altre ricchezze, per un valore complessivo pari a 1,3 milioni di euro, che diviene di proprietà dello Stato.
Tale attività costituisce il coronamento dell'operazione "Life Rocking" condotta dagli stessi investigatori nel 2012, allorquando vennero arrestati componenti delle famiglie Di Silvio, De Silvio e Spada, compresi i loro fiancheggiatori, con l'accusa di un rilevante traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico crack, messo in atto a Frosinone e che vedeva coinvolti, quali acquirenti, moltissimi giovani della provincia ciociara.
A seguito di tale operazione il Tribunale di Frosinone, nel maggio del 2016, ha condannato sette componenti del gruppo per il traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, riconoscendo per quattro di loro l'associazione a delinquere. Il provvedimento che ha disposto la confisca dell'intero patrimonio è stato, altresì, notificato all'amministratore giudiziario, incaricato della gestione del precedente sequestro. La difesa, rappresentata dall'avvocato Tony Ceccarelli, farà ricorso contro il provvedimento.