È stata l'autopsia che si è svolta ieri pomeriggio all'obitorio dell'ospedale "Spaziani" a chiarire, almeno per il momento, sulla morte della trentasettenne Michela Rezza, la donna trovata morta lungo il corso del fiume Cosa nella zona di Sant'Emidio nel pomeriggio di giovedì.

Escluso l'omicidio volontario
L'esame autoptico ha escluso qualsiasi possibile azione dolosa, quella che poteva essere l'ipotesi più agghiacciante. E cioè quella dell'omicidio volontario che inizialmente, insieme ad altre opzioni, è stata presa in considerazione da parte dei carabinieri della Compagnia di Alatri agli ordini del maggiore Argirò e del comando provinciale diretto dal colonnello Fabio Cagnazzo. Oltre che dalla stessa procura. Rimane però aperto il fascicolo per omicidio e questo fa capire che gli inquirenti vogliono ancora vederci chiaro. Sul tavolo, quindi, restano anche le ipotesi dell'omicidio colposo o preterintenzionale. Senza tralasciare quella di un possibile malore e di un drammatico incidente.

Ma sono tante le domande ancora senza risposta: cosa ha causato quella ferita al capo? Una caduta dopo un malore o un colpo ricevuto? E poi perché era svestita? Il corpo è stato trovato in una zona asciutta e immaginare che sia arrivato lì trascinato dalla corrente del fiume appare improbabile. A conferma dei dubbi che permangono c'è il fatto che anche ieri mattina c'è stato un sopralluogo da parte dei militari nella zona della tragedia, a ridosso del fiume, lungo via San Pancrazio. L'obiettivo era trovare altri elementi per arrivare a capire quanto prima come sia morta la trentasettenne originaria di Frosinone ma da tempo residente in un appartamento nella zona di Pignano.

Per ora restano tanti i nodi da sciogliere sulla morte della donna ritrovata da un fungaiolo. Venuta meno l'ipotesi dell'omicidio volontario si cercherà di fare ulteriore chiarezza.
La notizia del ritrovamento del cadavere di Michela ha suscitato grande clamore anche mediatico e soprattutto ha fatto ripiombare la città in un clima negativo e cupo. Per questo si attende l'esito delle indagini. La salma, dopo l'autopsia, resta ancora a disposizione della magistratura e non si esclude che tra oggi e lunedì venga riconsegnata ai familiari così da poter celebrare il funerale.