«Basta gare a ribasso d'asta sui servizi alla persona» questo, nei giorni scorsi, quanto dichiarato dall'assessore ai Servizi sociali Luigi Maccaro a margine dell'inchiesta "Welcome to Italy". Una presa di posizione che ha trovato particolare approvazione da chi gestisce sul territorio realtà che, nel tempo, sono diventate dei veri e propri punti di riferimento, a livello provinciale, regionale e nazionale.

Simona Di Mambro, della cooperativa "I Naviganti", si è detta entusiasta di questa presa di posizione che arriva in un delicato momento storico del terzo settore: «Realizzare e utilizzare un regolamento che, di fatto, vieta o impedisce una gara a ribasso in questo ambito significa non solo rispettare le normative e le leggi ma anche tutelare il benessere degli ospiti delle strutture, che siano essi bambini, come nel nostro caso, o migranti in cerca di protezione.

Ci sono già dei criteri e delle leggi imposte dalla Regione che prevedono dei target a livello economico e di assistenza fornita e non tutti li rispettano. È facile offrire un servizio a poche decine di euro e incassare il risultato ma a fronte di quella cifra è spesso impossibile garantire la giusta accoglienza e cura a chi ne ha bisogno». «Ben venga quindi, come ha dichiarato l'assessore - prosegue la dottoressa Di Mambro - la volontà di creare e supportare a Cassino imprese sociali con la capacità di trasformare la realtà come è stato già fatto in molte parti d'Italia.

Quello che afferma Maccaro, ovvero che il terzo settore crea occupazione, risposte serie ed efficaci, benessere sociale, è vero nella misura in cui tutte le normative vengano rispettate, ovviamente anche quelle in merito al personale e agli operatori che lavorano nelle strutture in cui c'è bisogno di diverse figure di riferimento, con competenze differenziate e in un numero adeguato rispetto agli ospiti.

Lucrare su chi ha bisogno di aiuto non è mai stata la scelta giusta, anche se in molti hanno preferito questa strada a quella per la quale chi è nel settore del sociale si è preparato con anni di studio, ovvero aiutare, assistere e fornire mezzi per "rientrare" a pieno diritto nella società e nella quotidianità. Ricordiamo sempre che si parla di minori che vengono da situazioni difficili, adulti vittime di violenza, extra comunitari che arrivano da luoghi infernali.

La crisi spinge spesso i Comuni a "cercare" il miglior offerente, le risorse sono sempre meno e si tende a "risparmiare" dove invece si dovrebbe investire e offrire garanzie. Permettere gare a ribasso d'asta nel terzo settore sarebbe come consegnare vite al peggior offerente, ed è proprio questo che deve cambiare per evitare che si perda l'umanità e la dignità».