Nessuna emergenza sanitaria, nessun pericolo, per fortuna, per la salute pubblica derivante dai fumi sprigionati dall'incendio che ha colpito un piccolo comprensorio di capannoni nell'area industriale del capoluogo. È quanto emerge dai risultati delle analisi effettuate dall'Arpa e resi noti nella giornata di ieri. Il dispositivo di misurazione (segnatamente un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l'eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici e diossine) installato dall'Agenzia regionale protezione ambientale nelle immediate vicinanze del capannone della Max Cezanne andato in fumo, nelle giornate del 2 e del 3 novembre (quelle più intense per l'incendio), ha rilevato valori inferiori a quelli di riferimento individuati dall'Organizzazione mondiale della sanità per l'ambiente urbano.

Più in particolare, il livello delle diossine misurato è stato di 0.03 pg/m³, ben al di sotto del range suggerito dall'Oms come valore di riferimento che va da 0.1 a 0.3 pg/m³; 0.24 ng/m³ è stato, invece, il livello di concentrazione misurato nell'aria di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) di cui il benzo(a)pirene è quello normalmente rilevabile ed è l'unico per il quale esiste un riferimento normativo: nel caso di Frosinone il livello misurato (0.24) è stato di molto inferiore al limite di guardia previsto dalla legge che è di 1 ng/m³. Per quanto riguarda i Pcb il campione harivelato 178pg/m³. A titolo informativo l'Arpa, nella sua nota, ha sottolineato come «i valori dei Pcb misurati in prossimità dell'incendio EcoX (ViaPontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 394 pg/m3 e quelli rilevati presso l'impianto durante l'incendio del TMB (via Salaria, Roma) nei giorni 11-13 dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3)». Risultati rassicuranti, quindi.

Tra l'altro, anche l'Associazione medici di famiglia per l'ambiente, il 2 novembre, ad evento in corso, sulla propria pagina facebook aveva diffuso i dati delle centraline Ancler dislocate sul territorio che avevano fornito parametri non preoccupanti: «L'Associazione Medici di Famiglia per l'Ambiente di Frosinone si leggeva nella breve nota ha acquisito e condiviso con i membri della Commissione Ambiente del Comune di Frosinone, riguardo l'incendio in atto nella zona industriale di Frosinone, i dati registrati dalle centraline Ancler dislocate nel comune di Frosinone e nei comuni limitrofi di Patrica, Supino, Anagni e Sgurgola. Le concentrazioni delle polveri sottili pm10,pm2,5 epm 1,risultano, finora, nei limiti di normalità, fatta eccezione per un lieve incremento transitorio, in una centralina del comune di Anagni, che però anche nella giornata di ieri ha mostrato un andamento simile.

Si segnala, che nel Comune di Sgurgola si è registrato, invece, dalle ore 12:27 alle ore 13:58 un aumento delle concentrazioni delle pm mediamente significativo». Intanto, l'onorevole Ilaria Fontana ha presentato un'interrogazione parlamentare sui piani di emergenza e sulle misure antincendio. «Lo scorso 2 novembre scrive Fontana un grosso incendio è divampato in un capannone industriale di Frosinone, dando origine ad un intenso fumo nero generato da depositi di pellame, plastica e legno. I vigili del fuoco hanno impiegato alcuni giorni per domare completamente l'incendio, scongiurando anche il crollo della struttura stessa. Si tratta dell'ennesimo caso a breve distanza di incendio ad un capannone industriale nella provincia di Frosinone, in un'area ad elevata concentrazione di industrie.

Per questo motivo, dopo aver immediatamente chiesto ad Arpa Lazio analisi sul top-soil per indagare sull'eventuale dispersione di diossine, ho depositato un'interrogazione al Ministro dell'Interno cofirmata dai colleghi Enrica Segneri e Luca Frusone per sapere quali attività di prevenzione incendi siano state portate avanti in passato sul capannone industriale e quale sia lo stato di attuazione dei Piani di Emergenza Interna. Ricordo che nel mese di agosto mi rivolsi al Presidente della Provincia, sollecitandolo in merito alla opportuna verifica del rispetto delle prescrizioni autorizzative della Provincia e alle modalità operative. Gli incendi in aree industriali espongono la cittadinanza a rischi. Auspico maggiore attenzione da parte delle autorità competenti nel prevenire questi avvenimenti sempre più frequenti».