Di ieri la notizia di un quarantacinquenne di Sora e un trentenne di Pofi denunciati dopo essere stati scoperti dalla Finanza. Accusati di indebita percezione del beneficio. Ma la lista in Italia è lunghissima. 

Uno lavorava in nero in un panificio e prendeva il reddito di cittadinanza. Un altro, addirittura, guidava una Porsche Macan da 60.000 euro. Dalle Alpi alla Sicilia sono numerosi i casi di "furbetti" del reddito di cittadinanza che hanno cercato di aggirare le regole per prendere i soldi dallo Stato. E a volte la realtà supera anche la fantasia. In provincia di Bergamo, ad esempio, una donna di origine libanese nella dichiarazione presentata all'Inps, simulando una separazione dal coniuge, non aveva indicato il reddito del marito di oltre 120.000 euro.

Un uomo di origine marocchina, invece, aveva omesso di dichiarare compensi percepiti superiori a 17.000 euro, mentre un cittadino italiano non aveva indicato nel proprio stato di famiglia alcuni componenti del nucleo familiare titolari di redditi, né l'affitto incassato per un immobile dato in locazione, pur di rientrare nella casistica prevista dalla normativa vigente.

E ancora il caso di due donne italiane che riscuotevano il beneficio pur essendo state, nel frattempo, assunte o quello di un uomo, sempre di origine italiana, che non aveva indicato nella domanda lo stipendio del figlio convivente né il possesso di autovetture, per finire con un cittadino di origine pakistana che riceveva la misura di sostegno nonostante fosse residente e lavorasse da mesi a Londra. Senza contare i casi di lavoratori ambulanti, sparsi un po' in tutta Italia, che si sono dichiarati nullatenenti o disoccupati pur di prendere il reddito.