Sono state 156.851 le immatricolazioni di nuove auto in Italia a ottobre, il 6,7% in più dello stesso mese del 2018. Nei dieci mesi sono state vendute 1.624.922 vetture, con una flessione dello 0,85% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. I dati sono del ministero dei Trasporti. In tale contesto Fca registra però una flessione: il gruppo Fca ha difatti immatricolato 33.663 auto a ottobre, l'1,93% in meno rispetto allo stesso mese del 2018.

I modelli made in Cassino
Per Alfa Romeo a ottobre le immatricolazioni sono state 1.900, con una quota dell'1,2% e un calo inferiore all'1%. Buoni risultati dai due modelli di punta: Stelvio, con una quota del 14,2%è il più venduto della sua categoria, mentre Giulia è ai vertici tra le vetture di segmento D considerando solo le versioni berlina. A gennaio-ottobre invece sono state vendute 21.800 Alfa Romeo, per una quota dell'1,3%. «La crescita del mercato italiano dell'auto a ottobre - afferma il Centro Studi Promotor - è un segnale positivo anche perché si inserisce in un quadro del mercato che nel 2019 è stato finora caratterizzato da un andamento sfavorevole». Promotor che parla di un dato coerente con le indicazioni dell'inchiesta mensile condotta sui concessionari, che da luglio mette in luce «un graduale miglioramento del clima di fiducia degli operatori auto che a fine ottobre prevedono nel 72% dei casi mercato stabile o in aumento». Oggi, intanto, dopo alcuni giorni di ferie e cassa integrazione, le tute rosse tornano in fabbrica e a tenere banco, a tre giorni dall'intesa, è ancora la fusione con Peugeot.

Parla Landini
E sulla fusione interviene anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che argomenta: «Scelta strategica e necessaria, ma chiedo garanzie per i posti di lavoro. Prendo atto degli impegni sottolinea perché è ciò che chiediamo. Ma il piano industriale non è stato ancora predisposto. E mi chiedo: che ne sarà dei marchi italiani, a partire da Alfa? C'è la possibilità di farlo crescere? E il marchio Fiat? Verrà recuperato il ritardo sull'auto elettrica? Ci sono rischi di sovrapposizione? Che ne sarà del settore della componentistica? Il governo -conclude il segretario della Cgil- convochi chi deve rilanciare il settore».