A Vallecorsa i consiglieri di minoranza tornano a parlare dell'ex discarica di Chiavino. «Nella foto si vede una mucca, probabilmente al pascolo -raccontano quelli di "Vallecorsa nel Cuore"- che sicuramente ignora la reale situazione del terreno che calpesta e dell'erba che bruca. Siamo a fine 2017 e il terreno in questione è la ex discarica di località Chiavino. Il fatto è stato verbalizzato dai Carabinieri, che constatavano anche l'avvenuta semina sullo stesso terreno. Quelle mucche lì non avrebbero dovuto esserci».

La minoranza spiega che si tratta di un terreno che doveva essere interdetto all'accesso e al contatto umano: «Quel sito non può essere destinato a scopi agricolo alimentari.
L'eventuale uso per scopi agricoli "non alimentari" richiederebbe precauzioni per gli operatori ed esporrebbe a rischio anche le zone limitrofe. Purtroppo la nota del 2016 del responsabile del servizio tecnico, il vicesindaco Ferracci, che riconsegnava il terreno alla proprietà per disporne il pieno utilizzo era infondata ed attestava azioni non compiute, quali la bonifica ed altre analisi oggi, invece, nuovamente richieste. Insomma non è chiaro sulla base di quali analisi si poteva attestare la non tossicità del terreno e quindi riconsegnarlo per usi agricoli».

La proprietaria infatti avrebbe visto il Comune riprendersi il terreno, non prima però di avervi seminato e fatto pascolare diverse mucche. Il canone di affitto annuale non si è mai interrotto e per i vallecorsani si sono aggiunti altri costi per svolgere indagini e relazioni sulla reale bonifica e salubrità del sito. «Il 20 settembre dello scorso anno una relazione redatta da un esperto incaricato dal Comune non esclude la tossicità del sito ex discarica. La stessa relazione non menziona alcuna analisi recente, forse perché anche esami attuali non rassicurerebbero quanto rilevato in precedenza?». Insomma, concludono i consiglieri di minoranza «il sito pare a rischio e contaminato e non si può non essere preoccupati pensando a dove sia finito il latte e la carne di quelle mucche».