Incendio nel capannone industriale nella zona ASI di Frosinone. L'ARPA Lazio è intervenuta installando la strumentazione necessaria per monitorare la qualità dell'aria. I primi campioni sono stati inviati in laboratorio. "Daremo aggiornamenti appena disponibili" -fanno sapere. I primissimi dati delle polveri sottili da parte dell'Arpa sono confortanti. Sabato era giorno di pioggia e l'acqua ha contribuito all'abbattimento delle polveri.

Due delle quattro aziende ospitate nel capannone sono state colpite dal fuoco (Max Cezanne e Eco.Ren), le altre si sono salvate. Nel comunicato emesso dal dipartimento dei vigili del fuoco si ribadisce che «l'incendio, attualmente sotto controllo, persiste nel locale deposito della ditta Eco.Ren srls». Il dipartimento rassicura la cittadinanza (il tam tam sui social è esploso): «Attualmente non sono emerse situazioni di rischio per la popolazione residente».

Al momento, tutte le piste sono aperte, dall'evento fortuito al dolo. Nel frattempo, di prassi, è stata aperta un'inchiesta da parte della procura di Frosinone. Che attenderà i risultati degli esami tecnici del personale specializzato dei vigili del fuoco. Sul posto è presente anche personale del Nucleo nucleare biologico chimico radiologico dei vigili del fuoco.

Dalla prima domenica di grande caldo dell'estate alle avvisaglie di un autunno che è tardato ad arrivare. È questo il lasso di tempo intercorso dall'incendio della Mecoris, lo scorso 23 giugno, all'incendio di sabato al magazzino di pelletteria della Max Cezanne, sempre nell'area industriale del capoluogo. Ma se, nella prima circostanza, a bruciare erano stati rifiuti, questa volta rifiuti nel capannone arso dalle fiamme non ce ne sono.

Anche ieri i vigili del fuoco erano al lavoro per domare gli ultimi focolai. Dopo che, nel primo giorno, erano stati impegnati 27 uomini dai comandi di Frosinone, Latina e Roma, ieri, sul posto c'erano 19 unità. Un lavoro non semplice quello dei pompieri per via dei pericoli strutturali.

Se il fuoco, infatti, non fa più paura, l'obiettivo di ieri era, oltre a domare i residui dell'incendio, mettere in sicurezza una struttura divenuta pericolante per il fuoco e le alte temperature. Due delle quattro aziende ospitate nel capannone sono state colpite dal fuoco (Max Cezanne e Eco.Ren), le altre si sono salvate.

Nel comunicato emesso dal dipartimento dei vigili del fuoco si ribadisce che «l'incendio, attualmente sotto controllo, persiste nel locale deposito della ditta Eco.Ren srls». Il dipartimento rassicura la cittadinanza (il tam tam sui social è esploso): «Attualmente non sono emerse situazioni di rischio per la popolazione residente».

A preoccupare maggiormente la popolazione, dopo gli incendi della Mecoris e ancor prima quello della Gelotrade, ai primi di aprile, è la tipologia della merce andata bruciata. Ma dal comando dei vigili del fuoco rassicurano la cittadinanza: ad essere stato interessato dal rogo è tutto materiale combustibile, quale tessuti, gomma, plastica, legno, ma nessun tipo di rifiuti.

Essendo ancora impegnati a domare le fiamme e a ridurre i rischi per il personale che opera sul posto, al momento è ancora presto per dire da quale punto si siano sprigionate le fiamme. Solo quando si riuscirà a pulire l'area, a smassare il materiale combusto, si potranno accertare da dove le fiamme sono divampate, ma soprattutto le cause.

Al momento, tutte le piste sono aperte, dall'evento fortuito al dolo. Nel frattempo, di prassi, è stata aperta un'inchiesta da parte della procura di Frosinone. Che attenderà i risultati degli esami tecnici del personale specializzato dei vigili del fuoco. Sul posto è presente anche personale del Nucleo nucleare biologico chimico radiologico dei vigili del fuoco.

Ieri, intanto, sul luogo dell'incendio c'è stato il sopralluogo del presidente del consiglio regionale Mauro Buschini. Sul fronte inquinamento, invece, i primi dati delle polveri sottili da parte dell'Arpa sono confortanti. Sabato era giorno di pioggia e l'acqua ha contribuito all'abbattimento delle polveri.

di: Raffaele Calcabrina