La decisione sulla data è arrivata ieri mattina poco prima delle 12.30. Il 20 marzo prossimo si aprirà il processo a carico di Donatella Di Bona e di Nicola Feroleto, i due genitori accusati di omicidio volontario aggravato per aver ucciso il piccolo Gabriel.

Di un caso tanto delicato è stato detto tutto e il contrario di tutto. Forse perché le accuse reciproche, le  versioni fornite agli inquirenti e poi ritrattate, quell'alibi creato a tavolino secondo i carabinieri crollato nella sala d'attesa della caserma. Rivelazioni choc, più volte digerite e cambiate nella forma e nella sostanza. La verità resta nell'assenza di Gabriel morto a un passo da casa, da quella casa dalla porta in legno e dal tetto in lamiera dove, fino al 27 aprile scorso, c'erano ancora i giochi, i vestitini, la felicità di un bambino ricordato da tutti come vispo e socievole.

A stabilire cosa sia accaduto e dove, se davvero mamma Donatella abbia potuto soffocare il suo bambino o se a farlo sia stato Nicola o ancora se le prove raccolte dai carabinieri guidati dal colonnello Cagnazzo abbiano indicato altre piste da valutare, ci penserà la Corte d'Assise di Cassino dove verrà costruitala prova di innocenza o colpevolezza grazie a una valanga di accertamenti svolti sul campo "dell'orrore", sulle auto di Nicola, sugli abiti, sui cellulari. I militari guidati dalla dottoressa Maisto non hanno tralasciato nulla, neppure le chat del telefono dello zio della vittima (il fratello di Donatella). Nel futuro procedimento,la mamma di Donatella e il fratello hanno già fatto trasparire l'intenzione di costituirsi parte civile contro Nicola, assistiti dall'avvocato Alberto Scerbo. La battaglia si preannuncia già molto accesa.

Le mosse
Gli avvocati degli imputati hanno adesso quindici giorni di tempo per chiedere, eventualmente, di poter accedere a riti alternativi. Gli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi, che assistono Donatella, vogliono prima completare la lettura degli atti per poi ponderare come muoversi. Se, ad esempio, procedere con la richiesta di un abbreviato o di un abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica. Stessa situazione per l'avvocato Luigi D'Anna, che difende Nicola: acquisiti gli ultimi atti, incontrerà il quarantottenne in carcere e poi valuterà se proceder con l'ordinario. Non si esclude, dunque, che possano celebrarsi due procedimenti distinti.