Bidella muore a sessantacinque anni dopo aver assunto un antibiotico. La procura di Cassino apre un'inchiesta per chiarirne le cause.

Sarà l'autopsia disposta per domani dal sostituto Fusco a chiarire se vi sia o meno il nesso di causalità necessario a stabilire un collegamento giuridico tra la scomparsa di Antonietta Pantanella, detta Nina, e quel farmaco iniettato venerdì. Un'ipotesi plausibile, secondo una prima ricostruzione dei fatti affidata ai carabinieri guidati dal capitano Tamara Nicolai.

In base agli elementi emersi finora, sembrerebbe che Antonietta abbia assunto l'antibiotico per una bronchite che non accennava a passare. Nulla di particolarmente grave, dunque. Poi il malore fatale: non è dato sapere se sia sopraggiunto subito dopo o a diverse ore di distanza dall'iniezione. L'unico dato certo è quel malore contro il quale neppure il 118 è riuscito a far nulla.

Sarà l'autopsia, disposta per domani mattina dal sostituto procuratore Fusco, a stabilire cosa sia accaduto. Se quel farmaco, regolarmente prescritto, abbia provocato il malessere che l'ha strappata all'affetto dei suoi cari; se sia stato una concausa della sua prematura scomparsa oppure se vi siano altri elementi in grado di chiarire le esatte cause del decesso.

La famiglia ha scelto l'avvocato Mauro Marsella per poter andare fino in fondo che ha nominato il consulente Bolino. A eseguire l'autopsia, il medico legale Di Giorgio. Iscritto nel registro degli indagati, per consentirgli di prender parte all'esame autoptico attraverso suoi consulenti, il medico che ha prescritto il farmaco alla signora. Un farmaco poi risultato purtroppo fatale.

Se fosse acclarata una diretta correlazione tra l'assunzione del farmaco in questione e la morte di Nina, si potrebbe parlare di un altro caso registrato nel Basso Lazio in relazione all'assunzione di un antibiotico. L'ultimo episodio, solo in ordine di tempo, lo scorso dicembre: in quel caso a non farcela - subito dopo l'iniezione di un antibiotico - era stato Gregorio Tedeschi di 57 anni residente a Sant'Antonino, operaio edile molto conosciuto in città. Vicenda analoga, stesso identico dramma. E incommensurabile dolore.