Rischia fino a sette anni di reclusione il trentenne originario di San Vittore del Lazio, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della (ex) compagna. A tanto ammonta la pena richiesta, dopo una dura requisitoria, dal pm Alfredo Mattei che ha partecipato all'intera istruttoria.
Quindi per dare la possibilità alla difesa dell'imputato (rappresentato dagli avvocati Sarah Grieco e Simone Giammarco) di poter discutere, l'udienza è stata aggiornata al prossimo 12 novembre, data in cui è prevista - dopo le repliche - anche la sentenza.

Le accuse
Il trentenne era stato arrestato dalla polizia del Commissariato di Cassino all'inizio del 2019. Gli agenti del dottor Raffaele Mascia avevano dato esecuzione alla misura del gip Montefusco, su richiesta della dottoressa Chiara D'Orefice: violenze continue, quelle denunciate dalla vittima, andate avanti - sempre in base alle accuse - da molto tempo.

Non solo soprusi, vessazioni e minacce, persino di morte: violenze anche fisiche. Addirittura rapporti sessuali senza alcun consenso. Quando lui, di professione camionista, usciva di casa era per la donna (come raccontato agli agenti) un sollievo. Quando tornava, iniziava ancora una volta l'incubo. Fino a che la donna non ha trovato il coraggio e ha raccontato tutta la storia in Commissariato.

Il trentenne, rintracciato dagli agenti, era finito in carcere. Su istanza delle difese - gli avvocati Sarah Grieco e Simone Giammarco - erano stati disposti gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico. Quindi la fissazione di un calendario fittissimo di udienze con testimoni e colpi di scena. Fino a ieri, con le richieste del pm e la fissazione della discussione. Che si preannuncia particolarmente accesa.