Giustizia in affanno, il presidente del tribunale il dottor Massimo Capurso che già aveva abbracciato e sostenuto la battaglia denunciando una situazione insostenibile, ha preso carta e penna rivolgendosi al presidente della Corte d'Appello, al Consiglio giudiziario, al Consiglio Superiore della Magistratura, al ministro della Giustizia e all'Associazione Nazionale Magistrati. Una lettera in cui sono stati messi in luce, in modo molto chiaro, tutti i problemi legati a un organico in riferimento ai magistrati sottodimensionato.

Numeri che ben si accordano sulla evidente difficoltà di personale (anche non magistrati) impegnato in una lotta impari: a fronte dell'aumento del 50% della "popolazione" in rapporto alla giurisdizione ampliata dopo l'annessione al sud Pontino, non vi è stato alcun rafforzamento per il "tribunale di frontiera". Anzi.

Cassino ha confermato la sua natura di «sede di passaggio» sottolinea il presidente Capurso «poco appetibile per gli alti carichi di lavoro». Da 23 magistrati sulla carta (compresi i presidenti), tra malattie e maternità a breve ne diventeranno 11: meno della metà. Per questo occorre, soprattutto per assicurare ai cittadini la giustizia che spetta loro, che tutti gli organi preposti si mobilitino per salvare il tribunale dall'immobilismo in cui rischia di finire.