Un derby con i cugini del Ferentino, con i quali c'è una storica rivalità, atteso da giorni. Con una mobilitazione di tifosi senza precedenti per un campionato di Promozione. Qualcuno, però, ha deciso di boicottare l'evento e rovinare la "festa" con un'azione criminale studiata nei minimi dettagli. Quando ieri mattina, all'apertura dei cancelli del "Chiappitto" poco prima delle nove, i responsabili della società alatrense sono entrati nella struttura si sono trovati davanti il frutto di un vero e proprio raid vandalico. Uno spettacolo che ha lasciato senza parole e con tanta amarezza. Ignoti nella notte sono entrati nel campo sportivo, quasi sicuramente dal confinante palazzetto vista una rete divelta. Una volta dentro hanno agito indisturbati.

Dopo aver effettuato scritte offensive sui muri degli spogliatoi contro la squadra e la città di Alatri e danneggiato alcuni arredi, hanno compiuto quello che era il loro vero obiettivo. Utilizzando una fiamma ossidrica hanno tagliato la porta alla base dei due pali e poi l'hanno adagiata a terra. Una volta finito sono andati via uscendo dall'ingresso principale dopo aver divelto la serratura. Le reazioni, vista l'attesa del match che si sarebbe dovuto disputare alle 11, sono state immediate e i social hanno amplificato il gesto. Sul posto sono giunti i carabinieri e gli ispettori federali, con questi ultimi che hanno certificato l'impossibilità di giocare la partita.

Le reazioni
Centinaia i commenti sia da parte della tifoseria più accesa sia dei semplici appassionati. Un gesto tanto grave quanto inusuale, che va al di là di qualsiasi rivalità sportiva. Duro il giudizio del delegato allo sport, il consigliere comunale Massimiliano Rossi: «Siamo di fronte a un gesto compiuto da delinquenti. Quanto accaduto nulla a che fare con lo sport e va condannato duramente. Spero – ha concluso Rossi – che le forze dell'ordine trovino i responsabili perché questi teppisti non devono restare impuniti».

Le indagini
I carabinieri di Alatri lavorano ovviamente nell'ambiente sportivo. Si cercherà di capire da dove sia partito il raid, sicuramente messo in pratica da chi sapeva come muoversi. Tutte le ipotesi sono al vaglio dei carabinieri della stazione guidata dal comandante Di Iorio. Un derby che era tanto atteso e che invece non si è giocato per colpa di un gruppo di teppisti.