Tra apprezzati interventi e ladruncoli seriali. Il cimitero di via Giminiani, alla vigilia del 2 novembre che vedrà parenti ed eredi venire ad Anagni per posare un fiore sulla tomba del caro estinto, è in questi giorni oggetto di interventi attesi da decenni. L'ufficio comunale competente, dopo aver stilato la lista dei lavori indifferibili, ha approntato la squadra di operai e tecnici che, seppur numericamente esigua, sta lavorando egregiamente; i complimenti degli utenti abituali, che conoscono bene la situazione solitamente meritevole di biasimo, spendono parole di elogio per "i bagni diventati finalmente decorosi" e la panoramica generale, di condivisibile decoro.

L'assessore Floriana Retarvi può dirsi giustamente soddisfatta, e l'ing. Leonardo Lapomarda parimenti a lei ed alla intera giunta Natalia. Probabilmente, recuperando spazi importanti, il cimitero sarà in grado di soddisfare le numerose richieste di sepoltura a terra. Una pratica, un'abitudine che, contrariamente alle aspettative, sembra molto seguita; vuoi per il considerevole risparmio rispetto ai loculi, vuoi per un appagamento morale come riferitoda alcuni.Se tuttoprocede per il meglio riguardo al restauro, l'altra faccia della medaglia sorprende e provoca biasimo.

Numerosi furti di fiori e contenitori, superiori alla media, vengono segnalati dai cittadini giustamente arrabbiati, e addirittura lettere metalliche ed oggettini dall'inconsistente valore commerciale. Perché rubare un giocattolo, un ninnolo, un oggettino chiaramente significativo solamente per chi lo ha posto sulla tomba di un caro scomparso? L'ufficio economato non ha tentennamenti: occorre posizionare delle telecamere e cogliere sul fatto coloro che non esitano di fronte a nulla, pur consapevoli che il misero utile economico, quasi sempre inesistente, corrisponde ad un profondo dolore e ad una tristezza indicibile.