L'associazione Medici di Famiglia, attraverso il presidente Marzia Armida e il coordinatore Giovambattista Martino, accende i riflettori sul tema dell'inquinamento dell'aria e sulle misure finalizzate al suo contrasto.

L'associazione ha compiuto diverse azioni informative nel corso dell'anno. Tra queste, così come spiega in una nota, «ha elaborato e trasmesso con regolarità alla commissione ambiente del Comune di Frosinone i report relativi le concentrazioni delle polveri sottili nei vari periodi e nei diversi quartieri della città, preso parte a diverse sedute della commissione stessa, illustrando gli elaborati e fornendo informazioni circa le differenze tra la qualità dell'aria nella parte bassa della città e il centro storico, gli orari di maggior inquinamento, i picchi e la persistenza delle Pm, la tipologia e la pericolosità delle stesse in funzione delle dimensioni, la loro localizzazione, gli spostamenti e la variazione».

Dagli elaborati e dalle considerazioni, sottolineano, «in commissione ambiente in maniera trasversale e condivisa da tutti i componenti, sono derivate tutta una serie di proposte per dare attuazione alla riduzione delle concentrazioni delle Pm». E «identica condivisione registrata in sede del consiglio comunale dedicato all'inquinamento dell'aria».

Dal'associazione evidenziano che «ogni mancato intervento sulle cause dell'inquinamento ricade sui cittadini». «Questi - proseguono - i termini della questione, queste le considerazioni cui far riferimento quando si discute di chiusura al traffico, isole pedonali, viabilità, riscaldamento, incendi vari, forni crematori, impianti biomasse, manifestazioni, eventi».

I medici per l'ambiente «reputano ogni azione amministrativa che può limitare le emissioni in atmosfera di polveri sottili un'opportunità da perseguire e attuare con la massima determinazione. La stessa determinazione da mettere in campo nel valorizzare il centro storico, di fatto la zona più salubre della città, su cui dovrebbero indirizzarsi le attenzioni e le energie migliori affinché la zona diventi la più vivibile».