Mentre la magistratura procede con le indagini per fare chiarezza sulla morte di Fabrizio Greco, l'operaio quarantenne di Pontecorvo che nella notte tra lunedì e martedì scorso ha perso la vita nel reparto presse a freddo dello stabilimento Fca, anche il sindacato fa la sua parte.

Ieri, dopo una settimana di cassa integrazione, sono rientrati tutti i 4.000 lavoratori del sito pedemontano. Si è osservato un minuto di silenzio su tutti e tre i turni. Le sigle sindacali, in accordo con l'azienda, hanno inoltre proposto un'iniziativa: tutti gli operai potranno "cedere" ore del proprio lavoro alla famiglia di Fabrizio.

Dall'iniziativa è stata esclusa la Fiom-Cgil, che con De Palma tuona: «Separarsi dalla Fiom su un gesto di solidarietà in occasioni come queste è ignobile. So che c'è chi tra i sindacati firmatari ha provato a proporre un atto unitario come lo sciopero a Cassino ma c'è chi, dimenticando la tradizione cattolica cristiana, ha invece voluto escludere la Fiom da questo gesto di solidarietà perché rei di aver scioperato.

Sono fiero dei delegati della Fiom che hanno deciso un atto di sciopero per solidarietà nei confronti di chi perde la vita lavorando e di rottura della quotidianità in fabbrica perché sono più di 600 i morti sul lavoro. Se fossi un lavoratore di Fca devolverei una quantità economica per un atto concreto verso la famiglia, del resto stavamo cercando di compiere un gesto unitario. Ma non solo di soldi è fatta la vita piuttosto di dignità».

Lo sciopero unitario, dunque, non ci sarà. Ma oggi, al cambio turno delle 14, la Fiom farà un'azione di volantinaggio e speakeraggio fuori dai cancelli per chiedere più sicurezza in fabbrica. Domani, invece - ma su questa iniziativa manca ancora il timbro dell'ufficialità - dovrebbe esserci un'assemblea unitaria di tutte le sigle nello stabilimento.