Estorsione e rapina al bar, arriva una doppia condanna. Consumazioni gratis in cambio di protezione. E poi minacce e un'aggressione per continuare a non pagare. Sono le accuse per le quali la procura di Frosinone, che aveva chiesto il giudizio immediato, ha ottenuto la condanna di Bruno e Antonio Di Silvio, 44 e 26 anni, rispettivamente padre e figlio.
Il pubblico ministero Samuel Amari aveva chiesto una condanna a otto anni e mezzo e otto anni. Il tribunale di Frosinone, presieduto dal giudice Francesco Mancini, dopo la camera di consiglio ha inflitto cinque anni e mezzo a Bruno e quattro anni ad Antonio. Disposta anche una provvisionale di 10.000 euro in favore della parte civile, il titolare del bar, rappresentato dall'avvocato Angelo Testa. I due condannati che proporranno appello sono difesi dagli avvocati Tony Ceccarelli e Christian Alviani.
Un'estorsione era contestata ad Antonio Di Silvio: in epoca immediatamente successiva all'arresto del padre, in più occasioni si sarebbe portato allo Shake bar di via Moro e, dopo aver effettuato varie consumazioni, avrebbe minacciato il titolare e l'addetto alla cassa. «Qui comando io», avrebbe detto, per ottenere ha sostenuto l'accusa di non pagare. In base a quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Frosinone, i fatti si sarebbero svolti tra maggio 2014 e gennaio 2018.
La seconda contestazione, mossa ad entrambi gli imputati, del 14 febbraio, è collegata a un evento del 6 gennaio, nel quale avrebbero consumato gratis. Avrebbero costretto il personale, con violenza e minaccia, ad accettare il mancato o il parziale pagamento. Gli imputati avrebbero preteso la presenza del titolare (assente). Una volta arrivato, nel laboratorio lo avrebbero minacciato e aggredito senza pagare un conto da 225 euro.