I negozi saranno chiusi, le abitazioni listate a lutto con delle lenzuola bianche esposte sui balconi, ogni attività sospesa. Oggi pomeriggio la città di Pontecorvo si fermerà. Alle 15 in punto l'intero paese spegnerà tutto per pregare e stringersi attorno alla famiglia Greco nel momento di massimo dolore per la scomparsa di Fabrizio.

Lui, operaio trentanovenne, morto durante il turno di lavoro all'interno dello stabilimento Fca di Piedimonte nella notte tra lunedì e martedì farà il ritorno nella sua terra per l'estremo saluto che ci sarà all'interno della basilica cattedrale di San Bartolomeo. Ad attenderlo i cittadini, gli amici, i parenti, ma soprattutto loro: sua moglie e le sue due bambine.

La notizia in casa Greco è arrivata proprio quella tragica notte del primo ottobre, parole difficili da pronunciare per dire all'amata moglie di Fabrizio che suo marito non c'era più.
Non esistono frasi che possano rendere tollerabile una simile notizia. Quelle parole sono state pronunciate e strozzate dal dolore nel medesimo istante, quello che avrebbe cambiato tante, troppe vite. E questa scia di sofferenza arriva fino ad oggi: sarà il giorno più difficile, quello più angosciante per l'intera famiglia che dovrà accompagnare Fabrizio nel suo ultimo viaggio.

Prevista in città una vasta presenza di persone, semplici cittadini, colleghi dello stabilimento, cariche istituzionali che vorranno salutare per l'ultima volta questo lavoratore morto durante il proprio turno in fabbrica. Il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, come annunciato nell'immediatezza dei fatti, ha deciso di proclamare il lutto cittadino. Un modo, come ribadito dalla stessa amministrazione comunale,per «farsi interprete presso i familiari del generale sentimento di cordoglio e solidale vicinanza e partecipazione al lutto di tutti i cittadini». Le esequie saranno officiate da don Eric Di Camillo. Intanto proseguono anche le indagini avviate dalle forze dell'ordine per ricostruire esattamente cosa sia accaduto in quella tragica notte