Erano velocissimi. Appena il commerciante cliccava sull'importo della ricarica, loro erano già fuori dal negozio con in più dalle 200 alle 500 euro sulla postepay. E la truffa era fatta. Al basito commerciante di turno non restava altro da fare che presentare una denuncia.

Dopo diciotto mesi di indagini gli uomini della squadra mobile della questura di Frosinone hanno identificato e denunciato sei campani. Sono accusati di far parte di una banda che, dal mese di aprile dello scorso anno fino a luglio, ha colpito almeno una decina di volte tra la Ciociaria e il Pontino. Vittime preferite del gruppo erano bar e tabaccai, soprattutto in periferia, ma non mancano nella lista delle vittime anche esercizi commerciali in pieno centro.

Le indagini condotte dagli uomini del commissario capo Flavio Genovesi sono partite da un colpo messo a segno in un bar di Frosinone, in via Calvosa. Decisive sono state, in quel caso, le telecamere all'esterno dell'esercizio commerciale. Immagini nitide che hanno immortalato l'autore del colpo come anche i complici che lo attendevano fuori dal bar a bordo di una Peugeot 208 scura. Da lì gli agenti sono risaliti anche alle altre truffe messe a segno in Ciociaria, sempre a Frosinone in un altro bar sulla 155 e poi ancora a Ferentino, come pure a Latina e in altri centri della provincia pontina come Aprilia e Terracina.

Il modus operandi dei truffatori era lo stesso. Ad agire all'interno delle attività commerciali erano quasi sempre le stesse due persone, mentre gli altri, per lo più parenti, che facevano da palo o da autista con la Peugeot o che fornivano la tessera sanitaria e il documento d'identità necessario per completare l'operazione, ruotavano. Chi entrava all'interno del bar si dirigeva verso il bancone per chiedere di effettuare una ricarica sulla postepay. Di solito la richiesta era per una ricarica da 200, 300 o al massimo 500 euro. Il richiedente era fulmineo nei movimenti secondo un collaudato cliché al punto che il commerciante non si accorgeva di nulla o quando se ne accorgeva era ormai troppo tardi. Appena il negoziante cliccava sul pulsante per l'accredito della ricarica (e il truffatore aveva la garanzia di ricevere il denaro), con le più svariate scuse, il malvivente si dileguava all'esterno del bar per salire in auto e scappare a tutta velocità. La somma ricaricata sulla postepay nel giro di poco veniva subito spostata su un altro circuito. Fino al prossimo bar e alla prossima truffa.

Una volta portata a termine l'operazione il gruppo se ne ritornava verso Napoli. Non senza qualche incidente di percorso come quando a Pontecorvo in due vennero fermati. La troppa sicurezza, però, ha fatto commettere qualche errore di troppo che è stato sfruttato a dovere dagli agenti per ricostruire componenti e ruoli del gruppo. Decisive però sono state quelle immagini del bar di Frosinone che hanno consentito alla squadra mobile di chiudere il cerchio e incastrare i sei. Così sono stati denunciati quattro uomini e due donne di età compresa tra i 29 e i 56 anni, tutti residenti nel Napoletano, cui è stato contestato il reato di truffa. Non si esclude che gli stessi abbiano potuto colpire altrove per mettere a segno altre truffe.
Per cui dalla questura l'invito è a fare denuncia per quanti non l'abbiano presentata.