Stefano Matera è un uomo speciale, come non ce ne sono più. Ha compiuto 90 anni e ricorda benissimo il suo primo giorno in Comune come amministratore: «Era il 1966, ero riuscito a ottenere i voti necessari ed ero stato eletto. Per me tutto era una novità, e dietro di me sentii una voce "Ninò fatti coraggio e vieni appresso a me". Così è iniziata, devo ringraziare il mio professore di latino e greco Pietro Malatesta, Mario Alberico e Domenico Gargano».

La voce di Matera si rompe per la commozione, per otto anni è stato assessore con diverse deleghe, la più cara, forse, quella allo sport. «Un bellissimo legame mi univa a Franco Assante, Renato Casale, Vincenzo Golini Petrarcone e Guido Varlese, vincoli di fraterna amicizia sia forense che, soprattutto, sportiva. Un pensiero porto nel cuore, quello con cui sono cresciuto "nella tua vita devi essere sempre, modesto semplice e sincero" questi sono stati i miei valori». Una moglie meravigliosa, due figli, tre nipoti e una vita trascorsa tra la politica e le aule di tribunale.